Dimitri Bisoli e il manuale del perfetto difensore (anche se lui, figlio d’arte, in realtà è un centrocampista): intervento scivolato per respingere un cross e mani dietro la schiena per evitare qualsiasi equivoco. Eppure, poverino, se non esistesse il VAR si sarebbe ricordato di Brescia-Udinese per diverso tempo.
L’episodio è accaduto all’11’ della gara del Rigamonti: Sema ha trovato spazio sul fondo e ha provato a mettere in mezzo un cross mancino, trovando la deviazione in angolo di Bisoli. Con che cosa? Con il volto. Intervento nettamente regolare. Eppure, in un primo momento, il direttore di gara Piccinini ha incredibilmente concesso il calcio di rigore all’Udinese.
Una svista bella e buona, certificata dal volto arrossato a causa del colpo subìto che Bisoli ha tentato di mostrare all’arbitro. Nonostante tutto, però, Piccinini è inizialmente rimasto fermo sulla propria decisione.
Il VAR, in altre partite oggetto di polemiche e controversie, in questo caso si è rivelato provvidenziale: richiamato al monitor, Piccinini ha rivisto il replay e, dopo aver capito di aver preso un abbaglio, è tornato in campo cancellando la precedente decisione. Niente rigore: solo angolo per l’Udinese. E sospiro di sollievo per il povero Bisoli.