Tutte le strade portano all’addio. Più passano i giorni e più Emre Can si allontana dalla Juventus . E la panchina con l’Udinese, in piena emergenza a centrocampo, potrebbe essere stata la classica goccia ad aver fatto traboccare un vaso colmo di incertezze. Insomma, il tedesco non si sente al centro del progetto. E, complice la cocente delusione legata all’esclusione dalla lista Champions, il divorzio appare uno scenario concreto.
In campionato, d’altro canto, non è che le cose vadano tanto meglio: 7 presenze stagionali, di cui solamente 2 dall’inizio. Nel suo modo di intendere calcio, Maurizio Sarri predilige affidarsi a Rodrigo Bentancur (ormai un titolarissimo) e Sami Khedira (fermo ai box). Emre Can, invece, stenta a comprendere usi e costumi introdotti dall’ex tecnico del Chelsea. Per questo motivo, dunque, gli uomini della Continassa potrebbero presto ritrovarsi a gestire una richiesta di trasferimento.
Siamo ancora nel campo delle ipotesi. Primi contatti con il Paris Saint-Germain , la suggestione Manchester United e qualche altro top club che potrebbe diventare a tutti gli effetti una pretendente. In parole povere, l’entourage del 25enne mediano tedesco ha iniziato a guardarsi attorno. Ora, il passo successivo: comprendere la valutazione della Signora. Che, qualora decidesse di privarsi del suo numero 23 nel mercato di riparazione, potrebbe percorrere una strada che porti alla cessione in prestito oneroso con obbligo o diritto di riscatto.
La sensazione è che i campioni d’Italia preferirebbero portare il discorso a giugno. Ma Emre Can vuole giocare e sentirsi protagonista. E lo ha fatto capire candidamente. Altro giro, nuova panchina in vista: questa sera contro la Sampdoria. Sarri in occasione della trasferta ligure sembra orientato a puntare ancora su Rabiot nel ruolo di mezz’ala destra. Una bocciatura, l’ennesima, per Emre Can.