Niente più casi Nzonzi. O Pastore, se vogliamo. La Roma cambia dirigenza e cambia anche il modo di approcciarsi al mercato. Con un unico obiettivo: non ripetere gli errori e gli equivoci degli ultimi mesi, culminati con l’estromissione dalla Champions League.
La mancata qualificazione al torneo europeo più importante ha provocato la mancata entrata di una settantina di milioni di euro. Che la società giallorossa si è vista costretta a ripianare agendo in maniera diversa sul mercato. Una strategia delineatata dal ‘Messaggero’, iniziata in estate e valida anche per le prossime finestre di calciomercato.
Niente acquisti a titolo definitivo di giocatori con più di 27 anni, intanto. I vari Mkhitaryan, Smalling, Kalinic e Zappacosta: tutti sono arrivati a Roma in prestito, senza dunque che il club capitolino si ritrovi costretto a fare i conti con un ingaggio pesante anche per le prossime stagioni.
L’altra mossa della Roma è stata quella di affidarsi a calciatori nel pieno della maturazione (Mancini, Diawara, Spinazzola) e rinnovare il contratto ai propri giovani, rivendibili nei prossimi anni per sistemare il bilancio. Caso di Cengiz Under e di Nicolò Zaniolo, entrambi convinti a legarsi per un anno in più ai giallorossi.
Sconfessata, dunque, la strategia di Monchi, che poco più di 12 mesi fa aveva rivoluzionato la rosa di una Roma appena issatasi fino alla semifinale di Champions League. Nzonzi si è rivelato un flop, Pastore pure. Cedendo il francese, Petrachi ha iniziato l’opera di ricostruzione.