Un’interessante statistica ‘Opta’ sulla prima Juventus europea di Sarri offre uno spunto di riflessione: per la prima volta nella sua storia la squadra bianconera inizia una partita di Champions League con un solo italiano in campo, che ieri era Bonucci, con la fascia di capitano al braccio. È la Juve più cosmopolita di sempre, mentalità e interpreti europei per dare l’assalto a quella che è la più grande ossessione dei bianconeri: la Coppa dei Campioni.
Non a caso Maurizio Sarri è considerato l’allenatore meno italiano, fra gli allenatori italiani, per il gioco espresso dalle sue squadre. Ma questo è un errore comune, infatti Sarri ha sempre dichiarato che il suo maestro e massima ispirazione è stato il Milan di Sacchi, probabilmente la più grande eccellenza italiana di sempre. Quello di Arrigo è stato un calcio che, come ha sostenuto nel suo ultimo libro ‘La coppa degli immortali’, è stato copiato in tutto il mondo tranne che in Italia. Quell’idea di dominio e bellezza che invece Maurizio Sarri ha cercato di inseguire per tutta la sua carriera.
Ma come ci è arrivata la Juventus a schierare un solo italiano in una partita di Champions League? Sicuramente l’esclusione forzata di Chiellini, per via del grave infortunio subito, ha privato i bianconeri di uno dei protagonisti più importanti, ma il grande escluso di ieri sera ha un nome e un cognome: Federico Bernardeschi. Lo spazio lasciato vacante dall’infortunio di Douglas Costa sembrava un invito a nozze per l’ex viola, ma le sue recenti prestazioni altamente insufficienti hanno costretto Sarri a puntare, con esiti positivi, sul cavallo pazzo di Cuadrado.
Anche il mercato estivo ha seguito la direzione europeista intrapresa dalla Juventus, infatti fra i nuovi acquisti della società torinese ci sono stati solo due italiani: Luca Pellegrini, poi girato immediatamente in prestito al Cagliari e Gigi Buffon, tornato per un ruolo da dirigente in campo e non per essere uno dei protagonisti della cavalcata europea tanto agognata dalla vecchia signora.
Le indicazioni, quindi, sono chiare: la Juventus per dare l’assalto alla Champions vuole calciatori dal profilo internazionale e pochi italiani in questo momento riescono ad averlo.