In Germania tutti lo chiamano ‘Mr. September’, perché è in quel mese dell’anno che Javairô Dilrosun riesce a dare il meglio di sé. Una simpatica casualità, ma anche il sintomo di una discontinuità che a 21 è forse la più grande pecca dell’ala olandese classe 1998, un funambolo su cui l’Hertha Berlino ha puntato nell’estate 2018 e su cui, ora, vorrebbe puntare anche la Roma.
Dilrosun è nato ad Amsterdam e sin dagli 8 anni ha fatto parte del settore giovanile dell’Ajax, incrociando il suo percorso anche con De Ligt, De Jong e van de Beek, altri grandi nomi emersi negli anni in cui scalava le under. Sia dell’Ajax, che della nazionale olandese. A differenza degli altri, però, a 16 anni ha scelto di proseguire la sua avventura al Manchester City.
Nei quattro anni trascorsi con gli ‘Sky Blues’ ha giocato in tutte le squadre under, fino alla Premier League 2. Non ha però mai esordito con la prima squadra, e nemmeno ha mai trovato posto in panchina. Così nel 2018 a scadenza di contratto Dilrosun ha scelto di fare lo stesso percorso di Jadon Sancho: dal City alla Bundesliga, per trovare la sua dimensione. Ha scelto l’Hertha Berlino e da subito si è calato al meglio nella nuova realtà.
Il suo esordio tra i professionisti è arrivato contro lo Schalke 04: l’allenatore Pal Dardai lo ha lanciato dopo 6 minuti, a causa dell’infortunio del connazionale e amico Rekik, schierandolo subito sulla fascia sinistra nel 4-2-3-1(anche se ha giocato anche come ‘quinto’ e da ala destra). Ha ripagato con un assist per Duda, autore della doppietta che ha deciso il match. Ha giocato poi le successive 7 tutte da titolare, segnando 2 goal e fornendo 3 assist nel mese di settembre. Lasciando il segno nelle prime 4 partite giocate da professionista.
Un infortunio alla coscia ha frenato la sua crescita, mettendolo a lungo fuori gioco. Anche questa stagione però è iniziata allo stesso identico modo: con un impatto devastante nel mese di settembre, con 2 goal e 2 assist. Lì si è guadagnato il soprannome di ‘Mr. September’ e si è aggiudicato il premio per il goal più bello del mese in Bundesliga.
Lo slalom contro il Paderborn racchiude tutto il meglio dell’olandese: dribbling, tecnica in velocità, visione di gioco. Nasconde però anche i difetti, come la testardaggine o la continuità. Ha anche un gran tiro da fuori, come dimostrato contro il Colonia quest’anno, quando ha segnato da quasi 30 metri. Dettagli che certamente a 21 anni può ancora limare, soprattutto con la fiducia che l’Hertha Berlino ripone in lui. Nel novembre 2018 si è anche guadagnato l’esordio in nazionale contro la Germania.
Quest’anno è già arrivato a 15 presenze, 12 da titolare, tra campionato e DFB-Pokal. Sia con Covic che con Klinsmann ha sempre trovato posto in campo, anche se dal 4 ottobre non è più riuscito a registrarsi in un tabellino. Ciò non ha frenato l’interesse della Roma, che punta a farne la sua nuova ala: è abituato a giocare a sinistra e rientrare sul suo piede forte, ma anche dalla parte opposta non frena il suo enorme talento. Quel talento che non vede l’ora di dimostrare con continuità.