Il pareggio di Firenze ha rallentato il Milan in ottica qualificazione in Europa League, lasciando perplessi per le modalità con cui è arrivato (in superiorità numerica) e i tempi, visto e considerato che dalla squadra di Pioli ci si attendeva quel definitivo salto di qualità nel percorso intrapreso fin dal ritorno a Milanello di Zlatan Ibrahimovic.
E invece ecco un mezzo passo falso che rischia di far riapparire quei fantasmi che sembravano scacciati: le parole di Paolo Maldini dopo il fischio finale sono la conferma che qualcosa non va, a partire da visioni diverse in seno alla dirigenza che potrebbero innescare un terremoto di enorme portata.
Come riportato da ‘Il Corriere dello Sport’, infatti, Maldini potrebbe addirittura lasciare il suo incarico di direttore tecnico al termine della stagione: troppo grande la differenza d’idee con l’amministratore delegato Ivan Gazidis che, a differenza dell’ex capitano, predilige un processo di crescita graduale e non accelerato, magari ripartendo da un profilo come quello di Ralf Rangnick in panchina.
E proprio sulla figura dell’allenatore c’è parecchia discordanza: da un lato Maldini e Boban preferirebbero confermare Stefano Pioli, dall’altro a Gazidis non dispiacerebbe puntare sul tecnico tedesco, da sempre garanzia per la crescita dei calciatori più giovani. Gli altri nomi in lizza sono quelli di Marcelino e Luciano Spalletti, il quale è però ancora legato all’Inter dal punto di vista contrattuale.
Il progetto a lungo termine dell’ex dirigente dell’Arsenal non troverebbe terreno fertile nelle intenzioni di Maldini, più propenso a puntare su calciatori d’esperienza e già formati per rilanciare subito il Milan dopo annate disastrose che non hanno nulla a che vedere con il blasone storico del club.
Insomma, il Milan è spaccato a metà e, se tale frattura non verrà risanata, il rischio di qualche ribaltone ai piani alti è più che reale.