Il difensore più costoso della storia in difesa, il centrocampista probabilmente più desiderato del pianeta, giovani attaccanti e un portiere spesso giudicato come numero uno del globo. Eppure il Manchester United di Solskjaer è il peggior Manchester United degli ultimi trent’anni.
Al peggio non c’è mai fine, verrebbe da dire, visto e considerando come nel post Ferguson i tifosi dei Red Devils abbiano dovuto subire stagioni a dir poco deludenti con diversi allenatori e giocatori risultati assoluti flop. E invece l’inizio del 2019/2010 è decisamente da dimenticare.
Anche contro il Newcastle, il Manchester United è uscito dal campo con una sconfitta sul groppone, rimanendo così a quota nove in classifica dopo otto giornate. Sono due i dati che fotografano la situazione in maniera netta: i quindici punti dalla vetta e i due dalla zona retrocessione.
Solo nel 1989, proprio nell’autunno di quell’anno, il Manchester United fece ancor peggio, ottenendo appena otto punti nei primi otto punti. C’era sir Alex Ferguson in panchina, ancora lontano dal divenire l’allenatore degli allenatori, il messia dell’Old Trafford.
Allora concluse il campionato al 13esimo posto, una posizione che molti tifosi del Manchester United sentono probabile. Si parla di un possibile cambio in panchina nelle prossime settimane, con Allegri (nel mirino anche del Tottenham) come possibile sostituto, ma per ora Solskaer rimarrà in sella.
Un altro dato che mostra l’assoluto carattere negativo degli ultimi mesi in casa Manchester United è quello delle trasferte: i Red Devils non vincono da marzo, alla pari di Tottenham, Yeovil, Scunthorpe e Barnsley considerando le prime quattro serie inglesi.
Tanti fondi, tanti investimenti, tanti dubbi. Il Manchester United non è più il Manchester United.