3899 giorni: è la distanza che separa l’ultima presenza in carriera di Paolo Maldini con la maglia rossonera, datata 31 maggio 2009, dall’esordio con la prima squadra di Daniel , secondogenito dell’attuale direttore tecnico del Milan. Solo pochi minuti nel finale concitato della sfida contro il Verona, sufficienti per segnare l’inizio di una nuova era per la più grande e vincente dinastia del calcio italiano.
Da nonno Cesare a papà Paolo fino al piccolo Daniel, classe 2001, promessa della Primavera rossonera, trascinata al primo posto della classifica del campionato Primavera 2° con 6 goal e 4 assist in 9 presenze. Fuori categoria per i pari età, pronto per assaporare il calcio dei grandi. E dopo le convocazioni con panchina annessa contro Napoli e Sampdoria in campionato e SPAL in Coppa Italia oggi è arrivata la grande emozione dell’esordio assoluto in Serie A e con il Milan.
Le condizioni non ottimali di Ibrahimovic, sommate alla fresca cessione di Piatek all’Hertha Berlino, hanno spianato le strade della prima squadra a Daniel, trequartista-seconda punta che dal papà ha ereditato più i tratti somatici (sostanziale la somiglianza con il giovane Paolo) che le caratteristiche in campo.
A poco più di 35 anni dall’esordio di quello che sarebbe poi diventato il più grande giocatore della storia del Milan, anche per Daniel è giunto il momento di cominciare a scrivere la sua storia in rossonero. E le occasioni di lasciare il segno da qui a fine campionato, vista l’attuale conformazione dell’attacco milanista, non mancheranno di certo…