Denilson Pereira Neves, per tutti Denilson e basta. Non quel Denilson, il re delle finte strapagato dal Betis e vicino alla Lazio più di vent’anni fa. Questo Denilson ha un curriculum più umile, ma può raccontare di aver vestito la maglia dell’Arsenal. Fino a quando l’angoscia della solitudine lo ha costretto ad abbandonare un sogno inseguito così a lungo.
Accadeva 9 anni fa. Denilson aveva appena 23 anni e giocava in Premier League da 6, da quando i Gunners lo avevano strappato giovanissimo al San Paolo. Centrocampista di professione, a 17 anni pareva un veterano e vantava una Libertadores e un Mondiale per Club – non da titolari – nel proprio palmares. Wenger lo notò nel 2006 e lo portò in Inghilterra. Fino a quando, nel 2011, la luce si spense, come raccontato dal giocatore al ‘Guardian’.
Denilson oggi ha 32 anni ed è senza squadra: dopo l’Arsenal è tornato al San Paolo, ovvero la squadra in cui si era messo in luce agli esordi, e poi ha girovagato senza troppa fortuna tra Emirati Arabi e Cruzeiro. Quindi, una presenza nel modesto Botafogo di Ribeirão Preto. Insomma, treno passato. Con qualche rimpianto relativo ai suoi anni londinesi.
Di Denilson, in particolare, si ricorda un episodio: l’11 marzo 2009 anche lui era in campo all’Olimpico di Roma contro i giallorossi, per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. E anche lui realizzò uno dei rigori per l’Arsenal, prima che Tonetto sparasse alle stelle quello decisivo. Aveva appena compiuto 21 anni, il giovane brasiliano. E pareva davvero avere un grande futuro davanti a sé.