Giorni tristi per i protagonisti del calcio anni ’60 e 70′: dopo Mariolino Corso è scomparso anche Pierino Prati. La triste notizia della morte dell’ex attaccante di Milan e Roma, infatti, è arrivata nella serata di lunedì 22 giugno: aveva 73 anni ed era malato da diverso tempo.
Classe 1940, Prati ha fatto parte del Milan di fine anni ’60 capace di conquistare in un biennio prima lo Scudetto e dunque la famosa Coppa dei Campioni contro il Benfica di Eusebio: non solo, visto che nello stesso anno del titolo italiano era riuscito a portare a casa anche la Coppa delle Coppe e l’Europeo con la Nazionale azzurra.
Non solo uno dei più grandi goleador nella storia del calcio italiano, ma anche uno dei più vincenti. A livello realizzativo è riuscito a mettere insieme più di 200 reti, di cui 102 nelle sette annate con il Milan, che lo hanno reso una delle sue maggiori leggende di ogni tempo.
Il 1968 è stato il suo anno più importante, grazie anche alla classifica marcatori della Serie A, ma in carriera è riuscito a farsi amare anche dai tifosi della Roma, viste le quattro annate (e una manciata di partite nella quinta) nella capitale, prima di approdare alla Fiorentina. Periodo viola senza squilli, prima di chiudere con ottimi numeri nel Savona, ma in C2, e nella NASL statunitense con i Rochester Lancers.
Il Milan aveva prestato Prati proprio al Savona, in Serie B, dopo il suo esordio con la Salernitana, sempre a titolo temporaneo dalla formazione meneghina. Una vita legata con un doppio filo ai rossoneri, lui nato e purtroppo scomparso in quel di Cinisello Balsamo.
Chiusa la carriera nel 1981, Prati, ha allenato per qualche anno, prima di tornare al Milan per collaborare con le giovanili. Un enorme lutto per il mondo del calcio di Serie A, di uno degli uomini più rappresentativi a cavallo tra fine anni ’60’ e inizio anni ’70, impossibile da dimenticare e nell’olimpo dei migliori attaccanti italiani di sempre.