Serviva una vittoria all’Inter per tenere vive le speranze di passaggio del turno in Champions League e la vittoria, preziosissima, è arrivata mercoledì sera sul campo dello Slavia Praga.
I nerazzurri, imponendosi per 3-1, sono saliti a quota 7 nel Gruppo F raggiungendo quel Borussia Dortmund al quale contenderanno gli ottavi di finale della massima competizione continentale fino al triplice fischio finale degli ultimi 90’ dell’ultima giornata della fase a gironi.
A trascinare la squadra di Antonio Conte sono stati ancora una volta Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. La coppia, assortita la scorsa estate quando si è deciso definitivamente di non puntare più su Mauro Icardi, si sta dimostrato non solo perfettamente assortita, ma anche a tratti devastante.
I numeri parlano chiaro: con le tre reti siglate a Praga (due del gioiello argentino ed uno dell’ariete belga) il numero di goal complessivi da inizio stagione è salito a 22. Martinez e Lukaku li hanno distribuiti in maniera diversa, visto che il Toro è stato è stato più costante (6 reti in campionato e 5 in Champions League), mentre l’ex United ha trovato proprio contro lo Slavia quel goal che in Europa gli mancava dallo scorso marzo (per lui sono 10 le reti in campionato ed 1 in Champions).
Se il belga, che la scorsa estate è diventato il giocatore più costoso della storia dell’Inter, si sta rivelando un investimento assolutamente centrato, Lautaro Martinez sta invece vivendo l’annata della definitiva consacrazione. Considerato da tempo uno dei migliori talenti espressi dal calcio argentino, dopo un anno vissuto all’ombra di Icardi, non solo sta dimostrando di meritarsi una maglia da titolare, ma si sta rivelando anche una delle colonne sulle quali la compagine di Conte si sta appoggiando.
Già eguagliato il suo record di reti in Serie A (quest’anno è a quota 6 dopo 13 turni, nello scorso torneo segnò lo stesso numero di goal in 27 presenze), in Champions sta mostrando una costanza di rendimento quasi difficilmente immaginabile.
C’è infatti una statistica che gli permette, a 22 anni, di eguagliare alcuni dei più grandi attaccanti della storia recente nerazzurra. Con la doppietta di mercoledì sera infatti, ha raggiunto Eto’o, Crespo e Vieri (a cavallo di due edizioni) nel ristrettissimo gruppo dei giocatori dell’Inter capaci di segnare per quattro partite consecutive in Champions League.