Alla fine la grande favorita del post lockdown, viste le vittorie roboanti contro Chelsea e Barcellona, nonchè quella contro il Lione in semifinali, si è rivelata essere realmente la vincente della Champions League. Triplete per il Bayern Monaco , ennesimo trofeo per Kingsley Coman, che a 24 anni ne ha già conquistato un numero incredibile.
Se Mbappé, per ora, ha fallito l’appuntamento con la storia e la Champions dopo aver vinto il Mondiale, Coman è riuscito ad andare oltre i tanti campionati vinti a livello nazionale. Un gran colpo, visto e considerando proprio il Mondiale saltato per infortunio nel 2018, vinto dai compagni di squadra francesi.
Suo il colpo di testa (goal numero 500 dei bavaresi in Champions) che ha permesso al Bayern Monaco di completare il Treble 2020 e vincere anche in Europa, dopo aver fallito stagionalmente solo la Supercoppa di Germania, quando in panchina c’era Kovac. Curiosamente si tratta del primo goal da ex in una finale di Champions League. Festeggiato a dovere nonostante il passato parigino.
E’ ancora in realtà ad inizio carriera, con almeno un decennio davanti, nonostante i tanti infortuni che l’hanno colpito, ma Coman è già uno dei giocatori più vincenti della storia del calcio. Basti pensare che può già rivaleggiare con Messi, Xavi, Buffon e il resto dei leader di tornei nazionali vinti.
Classe 1996, Coman ha già vinto otto ‘scudetti’, uno in Italia, cinque in Germania e due ai tempi del PSG . Implacabile, è un talismano per le squadre in cui milita, ovviamente grandissime big continuamente favorite alla vigilia del nuovo torneo, dalla Juventus allo stesso Bayern Monaco.
Per Coman la Champions League è il trofeo più importante, il 19esimo in carriera: titolare nella finale vinto contro gli ex compagni del PSG, ha siglato due reti in nove presenze nella stagione europea più strana di sempre. Senza tifosi, certo, ma con una medaglia d’oro in più al collo.
Di certo Coman non è mai riuscito a mostrare tutto il suo potenziale, visti i tanti infortuni che ne hanno bloccato una completa ascesa: da quando nel 2015 ha sposato il Bayern Monaco ha dovuto saltare 82 gare. Un numero pazzesco, oltre quale il francese ex Juventus è riuscito ad andare.