L’inchiesta che ha portato all’arresto di dodici capi ultras ha sconvolto il mondo Juventus: accuse di estorsioni, associazione a delinquere e violenze dopo la denuncia della società bianconera, ricattata in più occasioni per avere a disposizione vantaggi relativi ai biglietti da immettere poi sul mercato del bagarinaggio.
Ora emergono altri dettagli sul comportamento minaccioso tenuto da questi soggetti: a settembre 2018 ci fu del malumore per un gesto del di Cristiano Ronaldo che calciò il pallone verso la tribuna e non in curva dopo il fischio finale di una partita. Episodio che provocò la rabbia degli ultras, con il virgolettato riportato da ‘Il Corriere della Sera’ che fa capire bene quale fosse l’andazzo.
Chiaro riferimento alla pretesa su una presunta superiorità rispetto agli altri settori dello stadio, considerati di ‘contorno’ in confronto alla curva. Nel mirino finì anche il presidente Andrea Agnelli, indirettamente minacciato di far esplodere un caso dalle proporzioni enormi.
Inoltre i capi ultras disertarono la presentazione di Ronaldo in segno di protesta per il rifiuto della Juventus di concedere abbonamenti gratuiti, come riportato da ‘La Repubblica’. Da qui striscioni contro la proprietà e le conseguenti azioni intimidatorie che hanno portato il club a sporgere denuncia.