Cinque partite appena. E un addio amaro dopo appena sei mesi dal suo arrivo in Italia. Hector Moreno può essere tranquillamente classificabile sotto la categoria ‘meteore’. Della Serie A e in particolare della Roma, la cui maglia ha indossato nella prima parte della stagione 2017/18.
Referenze? Buone: quattro stagioni all’AZ, con il quale aveva partecipato alla storica conquista dell’Eredivisie nel 2011, e un altro paio all’Espanyol. Oltre a una presenza fissa nella nazionale messicana da una decina d’anni. Monchi, appena insediatosi a Roma, decide di puntare forte su di lui. E nella Capitale si fidano. Del resto lo reputano un mago per le sue intuizioni sul mercato. E invece, l’avventura di Moreno sarà breve e insignificante.
Pochissime le presenze in campionato: appena cinque, per la precisione. Contro l’Udinese, a fine settembre, propizia con un errore banale il goal della bandiera di Stryger Larsen. Ottobre lo vede scendere in campo tre volte, poi Di Francesco punta forte sulla coppia Fazio-Manolas e per lui le porte si chiudono: a gennaio è addio, direzione Real Sociedad.
Quando, un paio di mesi fa, l’emittente messicana ‘Multimedios Deportes’ gli ha che cosa non abbia funzionato nella sua avventura a Roma, Moreno ha però risposto in maniera tutto sommato sorprendente:
Oggi Moreno, 32 anni, gioca in Qatar con l’ Al-Gharafa, dov’è titolare. Ha lasciato la Liga per la Qatar Stars League nell’estate del 2019. E così tornano alla mente le parole pronunciate da Monchi nel gennaio di due anni fa, al momento di cedere il messicano alla Real Sociedad: