Da quando è arrivato Zlatan Ibrahimovic, il Milan ha cambiato passo: una sola sconfitta – quella bruciante nel derby – e tanti ottimi risultati che hanno portato i rossoneri in zona Europa League, per cui è lotta serrata con il Napoli, altra formazione rigenerata.
Lo svedese non ha aggiunto soltanto tasso tecnico alla squadra di Pioli ma è risultato decisivo anche sul piano emotivo, trascinando altri giocatori – Rebic in primis – a dare il massimo per non sfigurare dinnanzi alla sua imponenza.
Tanti buoni motivi per far sì che a fine campionato ci si sieda ad un tavolo per firmare il rinnovo del contratto in scadenza a giugno: come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, l’idea del club è proprio quella di prolungare il rapporto con Ibrahimovic, visto come il simbolo di un progetto tecnico attorno a cui costruire.
Sarà lui la base di ripartenza per gli obiettivi futuri nonostante le 38 primavere che, in ogni altro caso, avrebbero suscitato più di una perplessità: non per quanto riguarda Ibrahimovic che ha accettato di diventare il leader di una squadra completamente diversa rispetto a quella lasciata nel 2012.
Ma il Milan non si ferma al solo Ibrahimovic: probabile anche il riscatto di Simon Kjaer, arrivato in prestito dal Siviglia e per il quale basteranno appena 2,5 milioni.
Il danese ha già giocato sette partite, tutte da titolare, spodestando Musacchio nelle gerarchie dell’allenatore: un’ottima spalla per capitan Romagnoli, con cui ha dimostrato di avere una più che buona intesa nei delicati meccanismi difensivi. Tandem che, se tutto andrà come nei piani, rivedremo anche il prossimo anno.