Sì, c’è sempre bisogno di Zlatan Ibrahimovic . Lo sa bene il Milan che, pensando all’attualità, ha deciso di cogliere un’occasione a cinque stelle. Perché lo svedese, con tanti saluti alle 38 primavere, continua a fare la differenza. E, mai come in questo caso, la carta d’identità assomiglia a un mero dettaglio.
Approdato nuovamente sotto il Duomo nella finestra corrente da svincolato, il 21 rossonero a Cagliari ha fatto la differenza. Alla sua prima da titolare al ritorno alla corte del Diavolo, dopo lo spezzone ottenuto a San Siro contro la Sampdoria, Ibra non si è fatto pregare: un goal, un altro annullato per fuorigioco e, soprattutto, una prestazione tonica anche dal punto di vista atletico.
Zlatan ha ritrovato la gioia personale in serie A 7 anni e 250 giorni dopo la sua ultima marcatura nella competizione: nel 2012 contro l’Inter. Ma c’è di più. C’è, ad esempio, che Ibra è andato a segno in ciascuna delle ultime cinque gare di campionato contro il Cagliari. Insomma, vera e propria bestia nera.
Sorride il diretto interessato e, di riflesso, anche l’élite nostrana. Ibrahimovic, con 38 anni e 100 giorni, è il marcatore più anziano del campionato; nonché il quinto della storia del Milan in serie A. Nulla di nuovo per chi ha scelto di rientrare nel Belpaese per dimostrare di essere tutto fuorché un giocatore sulla via del declino.
Parola d’ordine, ora, continuità. Per costruire un girone di ritorno profondamente differente rispetto a quello d’andata. Facendo riferimento e affidamento specialmente su Ibra, mai banale e sempre pronto a mettere in campo la manifesta superiorità.