Zlatan Ibrahimovic è tornato in Italia. Lo ha fatto lunedì, con un volo privato che dalla Svezia lo ha riportato a Milano: un viaggio colmo di dubbi, quelli legati al suo futuro e a un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno, crocevia fondamentale per il prosieguo dell’avventura in rossonero.
Da professionista qual è, lo svedese si è tenuto in forma durante il soggiorno in patria: allenamenti con l’Hammarby per non perdere il vigore fisico che lo ha reso celebre e farsi trovare pronto in vista di un’eventuale ripresa del campionato. Non prima, però, delle canoniche due settimane di isolamento previste per chi rientra dall’estero.
Ibrahimovic c’è, forte come sempre, ma in società non tutte le componenti sono convinte che il matrimonio continuerà: come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’ l’ora della verità è imminente, con un confronto tra le parti che servirà per fare chiarezza e decidere, una volta per tutte, se allungare il rapporto o chiuderlo qui.
Di sicuro a Zlatan farebbe piacere rimanere in una città di cui è innamorato, ma non per fare la semplice comparsa: a 38 anni è sempre più difficile convincere gli altri di essere l’uomo giusto, forse anche Ivan Gazidis che, ai tempi dell’Arsenal, era promotore di un progetto fondato sulla gioventù al potere. Un po’ come Ralf Rangnick, dato come maggiore accreditato per il ruolo di allenatore del Milan nel prossimo anno.
Ibrahimovic per ora non parla, limitandosi a messaggi social abbastanza criptici, nel rispetto del suo stile: l’ultimo intervento pubblicato su Twitter lascia aperta ogni ipotesi e qualcuno ci vede una frecciata nemmeno tanto velata al ‘Diavolo’.
Il riferimento è alla serie dedicata all’ultima stagione vissuta da Michael Jordan con i Chicago Bulls: sarà l’ultima col Milan anche per Ibrahimovic? Il tempo fornirà tutte le risposte all’amletico quesito.