Pandiani, Tristan, Valeron, Makaay. E ancora: il portiere Molina, Mauro Silva, Victor, Djalminha. Frammenti di un super Depor che non esiste più. Oggi, il Deportivo La Coruña è il fantasma di ciò che fu: uno squadrone che, a cavallo del millennio, sognava l’ascesa all’Europa, conquistando la Liga e issandosi sino a una semifinale di Champions League.
I nostalgici se lo ricordano bene, quel Deportivo. Una squadra capace di tramortire il Milan al Riazor con un indimenticabile 4-0 (2003/04), dopo aver perso l’andata per 4-1 a San Siro. E pure di superare la Juventus, sia in casa che a Torino. Ma di quei momenti non restano che i ricordi: la realtà odierna parla di un triste ultimo posto in Segunda Division, la seconda serie spagnola, pochi mesi dopo aver perso col Maiorca la finale playoff per tornare in Liga.
Il Deportivo ha perso anche oggi pomeriggio: 2-0 in casa dell’Extremadura, a segno entrambe le volte nel primo tempo. Era uno scontro diretto: la terzultima contro il fanalino di coda. E per i galiziani la zona salvezza è sempre lontana: dopo 16 giornate i punti sono 10, 5 in meno dal quintultimo posto, attualmente occupato dal Malaga, che peraltro scenderà in campo soltanto domani pomeriggio.
In 16 turni, il Deportivo ha conquistato appena una vittoria: 3-2 all’Oviedo all’esordio in campionato. Da lì, una striscia impressionante di risultati negativi: 15, suddivisi in maniera quasi equa tra 7 pareggi e 8 sconfitte. Il desiderio di tornare in Liga dopo un anno dalla retrocessione del 2018 si sta rapidamente trasformando in un incubo.
Se oggi la retrocessione in Tercera Division sta assumendo contorni sempre più concreti, pensare a quanto fatto dal Deportivo La Coruña nella seconda metà degli anni Novanta e all’inizio dei Duemila mette i brividi: una Liga, un paio di secondi posti, una semifinale di Champions League nel 2004, più due Coppe del Re e tre Supercoppe.
Erano i tempi del presidente Augusto Cesar Lendoiro, presidente ambiziosissimo deciso a lanciare il guanto di sfida alle tradizionali grandi di Spagna. Oggi la squadra è affidata al 53enne Luis Cesar Sampedro, che a ottobre ha rimpiazzato Anquela in panchina, e in rosa ha due italiani: Michele Somma, ex Empoli e Brescia, e Samuele Longo, l’ex Inter. In campo 10 volte, senza mai trovare la via della rete.