“Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo”. Ripetuto per tre volte. E poi: “Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo”. Per quattro, stavolta. 1982, 2006: due anni che per l’Italia calcistica rappresentano gloria e successo. E che restano impressi nella carriera di Ivano Bordon.
Veneziano di origine, una vita dedicata all’Inter con cui ha militato per 13 anni, Bordon è l’unico a potersi fregiare di entrambi i titoli mondiali. In ruoli diversi, ovviamente: portiere al Mundial spagnolo, assistente di Marcello Lippi – preparatore dei portieri, per la precisione – 24 anni più tardi, durante la meravigliosa cavalcata verso Berlino.
Di Bordon, in Spagna, si ricordano soprattutto i sorrisi e le esultanze alle reti azzurre. Come quella di Marco Tardelli in finale contro la Germania. Il portiere dell’Inter, che un anno più tardi si sarebbe trasferito alla Sampdoria, rimase infatti costantemente confinato in panchina da Enzo Bearzot, che nel ruolo di portiere titolare aveva già deciso di puntare dall’inizio alla fine su Dino Zoff.
Poco male: Bordon può vantarsi del fatto di essere l’unico italiano ad essersi appuntato al collo la medaglia di campione sia nel 1982 che nel 2006. In generale, non è l’unico nella storia della nostra nazionale ad aver vinto due Mondiali: Peppino Meazza, Giovanni Ferrari, Guido Masetti ed Eraldo Monzeglio conquistarono – in entrambi i casi da giocatori – sia l’edizione del 1934 che quella del 1938.
Prima del torneo spagnolo, peraltro, Bordon aveva già vissuto l’avventura di quello precedente, Argentina ’78. Anche in questo caso, senza mai giocare per lasciar spazio a Zoff. Come il monumento azzurro, però, anche lui può dire a buon diritto di aver conquistato un Mondiale. Anzi, due.