E’ davvero difficile usare un termine diverso da favola per raccontare la storia di Tyrone Mings, difensore dell’Aston Villa che è stato convocato per la prima volta dall’Inghilterra a 26 anni.
Mings infatti, come racconta ‘La Gazzetta dello Sport’, è arrivato al grande calcio dopo aver trascorso una vita decisamente travagliata a partire dall’infanzia, quando a otto anni la madre lascia il compagno e finisce in un rifugio per clochard insieme ai quattro figli.
Un’esperienza forte che Mings ha ricordato sulle pagine del ‘Telegraph’.
Mings proprio lì inizia a scegliere il calcio ma alll’Accademia del Southampton viene ritenuto troppo magro. E anche i provini con Cardiff City, Swindon Town, Portsmouth e Bristol Rovers vanno male.
Grazie a una borsa di studio Mings continua comunque a coltivare la sua passione ma viene pagato troppo poco, cosa che lo costringe a fare anche altro: dal cameriere in un pub all’impiegato in un ufficio di consulenza su ipoteche e mutui.
La svolta nella carriera da calciatore di Mings arriva grazie all’ex difensore Osman che lo segnala all’Ipswich Town, con cui firma il primo contratto. Nel 2015 poi ecco il grande salto al Bournemouth in Premier League ma al debutto contro il Leicester si rompe i legamenti del ginocchio ed è costretto a fermarsi per più di un anno.
A gennaio del 2019 però Mings si trasferisce in prestito all’Aston Villa che a luglio lo riscatta versando quasi 30 milioni di euro. Il tutto fino alla convocazione in Nazionale: il degno lieto fine di una favola del calcio.