Troppo facile parlare di “Pazza Inter“, stavolta. Ma una cosa è certa: il DNA dei nerazzurri non cambia e, allo stadio o davanti alla tv, i tifosi interisti sono chiamati a vivere serate così altalenanti che l’ottovolante, al confronto, sembra una culla.
In svantaggio dopo tre minuti, la rimonta e poi di nuovo sotto, fino a 3′ dal termine. E poi? Non solo il pari, persino la contro-rimonta. Sì, sembra complicata così ma guardate il tabellino e provate a sintetizzarlo in maniera diversa.
La Fiorentina torna a casa con 0 punti in tasca, ma con segnali incoraggianti e un grande rimpianto: cosa sarebbe successo senza le sostituzioni operate da Iachini e Conte che, di fatto, hanno trasformato le due squadre? In bene l’Inter chiaramente, in male – malissimo – la Fiorentina.
Come detto, il vantaggio viola ha tardato poco ad arrivare: pasticcio di Kolarov, per nulla a suo agio nel ruolo di centrale della difesa a tre (Conte lo dirotterà presto a sinistra, ma la situazione migliorerà poco) e Kouamè e Bonaventura fanno in tempo anche a duettare davanti all’inerme Handanovic prima che l’ex attaccante del Cittadella, con un breve passato anche all’Inter, spinga il pallone in rete.
La reazione dell’Inter non arriva, la Fiorentina tiene bene il campo e l’unico vero sussulto è un rigore concesso ai nerazzurri e poi cancellato dal VAR per un presunto contatto tra Caceres e Lautaro Martinez. Proprio l’argentino, però, trova il goal del pareggio pochi istanti prima dell’intervallo con un meraviglioso destro da fuori area che valorizza al meglio una ripartenza di Barella.
A inizio ripresa Lautaro, stavolta con la decisiva collaborazione di Ceccherini, completa la rimonta trovando il goal del 2-1: la sua conclusione, destinata lontanissima dalla porta, si trasforma in rete proprio dopo la sciagurata deviazione del difensore viola. La situazione di 2-1 dura però pochi minuti: Ribery lavora un buon pallone e lo offre all’accorrente Castrovilli che, dimenticato da Brozovic e perso da Eriksen, si inserisce e batte Handanovic con un sinistro piazzato.
Poco dopo, Ribery illumina ancora la scena lanciando in campo aperto Chiesa che, dopo una prestazione anonima, ha la freddezza per battere Handanovic in uscita per il 3-2. Poi Iachini richiama in panchina proprio Chiesa e Ribery (Bonaventura e Kouame avevano già lasciato il campo sul 2-2) e la Fiorentina sparisce dal campo. Vlahovic fallisce il colpo del 2-4, e l’Inter che non molla mai, sospinta dalla caparbietà di Vidal e Nainggolan, getta il cuore oltre l’ostacolo.
Al minuto 87 è Romelu Lukaku, voglioso ma impreciso, a trovare il goal del 3-3 con un tocco ravvicinato su assist al bacio del neoentrato Hakimi, poi è un altro neoentrato, Alexis Sanchez, a pennellare sulla testa di Re Mida D’Ambrosio un cross perfetto che il difensore campano spinge in rete di testa sovrastando Vlahovic.
A San Siro ci sono solo mille persone, ma il boato dopo il goal si sente ugualmente: l’Inter comincia il campionato a suo modo e, seppur ancora incompleta, fa vedere di che pasta è fatta.
INTER-FIORENTINA 4-3
MARCATORI: 3′ Kouame (F), 46′ Lautaro Martinez (I), 52′ aut. Ceccherini (I), 57′ Castrovilli (F), 64′ Chiesa (F), 87′ Lukaku (I), 89′ D’Ambrosio (I)
INTER (3-5-2): Handanovic 5.5; D’Ambrosio 6, Kolarov 4.5, Bastoni 5; Young 5 (65′ Hakimi 6.5), Barella 5.5 (74′ Nainggolan 6), Brozovic 4.5 (74′ Vidal 6,5), Perisic 5 (78′ Sanchez 6.5); Eriksen 4.5 (65′ Sensi 6); Lukaku 6, Lautaro 6.5
FIORENTINA (3-5-2): Dragowski 6.5; Milenkovic 6, Ceccherini 5, Caceres 6; Chiesa 6.5 (69′ Lirola 6), Bonaventura 6.5 (61′ Borja Valero 6), Amrabat 6, Castrovilli 6.5, Biraghi 6.5; Ribery 7 (83′ Cutrone s.v.), Kouame 6.5 (61′ Vlahovic 4.5)
AMMONITI: Barella (I), Ceccherini (F)
ESPULSI: Nessuno