Alla vigilia del match, Roberto D’Aversa l’aveva predetto. In qualità di ex, a San Siro, con tanta voglia di riscatto, Yann Karamoah avrebbe potuto rappresentare l’arma in più per un Parma deciso a stare nelle zone nobili della classifica il più a lungo possibile. Detto, fatto.
Un primo tempo fenomenale quello giocato a San Siro da Karamoah, autore di un goal e di un assist all’insegna dell’acceleratore. Prima il destro a battere Handanovic, dunque la sgroppata a campo aperto per servire Gervinho ed entrare in maniera decisiva su entrambi i goal del Parma.
Karamoah non ha però certo dimenticato il suo passato interista e dopo le sole diciasette presenze in nerazzurro (con un goal) ha deciso di non esultare in seguito al momentaneo pareggio segnato nella sua vecchia casa. Applausi e qualche fischio dagli spalti, segno di come il gesto sia stato apprezzato.
Nella scorsa stagione Karamoah ha mostrato a sprazzi le doti che convinsero l’Inter ad acquistarlo dal Caen. Un discorso che non può valere per questa prima parte di annata in maglia Parma, visto e considerando i soli venti minuti giocati prima di San Siro.
I tanti problemi offensivi del Parma, che ha portato D’Aversa a dover convocare solamente diciasette giocatori, hanno permesso a Karamoah di mettersi in mostra, dimostrare all’Inter che un po’ più di fiducia poteva essere risposta nel giovane francese, e avere maggiore considerazioni per le prossime giornate.
La rete di un parmense ed ex interista fa riaffiorare brutti ricordi nella mente dei tifosi nerazzurri: lo scorso anno fu Dimarco, attualmente nuovamente all’Inter, a siglare un gran goal utile ad espugnare San Siro. Deja-vù a Milano, solo leggermente diverso.