Il 2020 di Alexis Sanchez è iniziato in maniera agrodolce: da una parte è tornato ad essere a disposizione dell’Inter dopo il lungo infortunio, e dall’altra ci sono le notizie che arrivano dal Cile.
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Come riportato dal ‘Sun’, infatti, nella notte è stata vandalizzata la statua eretta in suo onore a Tacopilla, sua città natale. Sanchez è un vero e proprio idolo in patria avendo vinto per due volte la Copa America con la nazionale cilena, di cui è il miglior marcatore di ogni epoca con 43 reti e nel 2017 nella sua città nativa era stata eretta una statua che lo raffigurava con la maglia della ‘Roja’ addosso.
Una vicenda dall’epilogo molto simile a quella di Zlatan Ibrahimovic, la cui statua a Malmo è stata abbattuta dopo essere stata brutalizzata a più riprese. Nel caso del ‘Nino Maravilla, però, le motivazioni sarebbero totalmente differenti: mentre per lo svedese si trattava di una vendetta personale per essere diventato proprietario dell’Hammarby, nel caso di Sanchez si tratterebbe di anarchici cileni che sfruttano le manifestazioni per generare il caos.
Niente di personale, quindi, per l’attaccante dell’Inter. Sanchez può dormire sonni tranquilli e continuare a lavorare per essere al massimo della forma per Antonio Conte, che nella corsa scudetto con la Juventus e la Lazio avrà bisogno di tutti i membri dell’organico.