Juventus-Milan è andata in archivio con l’ennesima vittoria stagionale dei bianconeri, ma a distanza di un paio di giorni dalla sfida dello Stadium, si continua a parlare della reazione di Cristiano Ronaldo al momento della sua sostituzione.
Come è noto, la partita del fuoriclasse portoghese si è chiusa al 55’ quando Maurizio Sarri ha deciso di gettare nella mischia Paulo Dybala e a quel punto lo stesso CR7, invece di dirigersi in panchina è andato direttamente negli spogliatoi per poi lasciare lo stadio qualche minuto prima del triplice fischio finale.
In questi giorni si è molto dibattuto sulle parole pronunciate da Ronaldo al momento della sua uscita dal campo. Inizialmente si era parlato di possibili insulti rivolti a Sarri ma, secondo quanto riportato da Tuttosport, l’espressione utilizzata dal calciatore è stata “Porra caralho”, che in italiano sarebbe “Che ca..o!”.
Parole colorite le sue, ma che possono essere viste più come uno sfogo piuttosto che un insulto. La Juventus, dal canto suo, non ha ravvisato nella reazione del suo fuoriclasse gli estremi per una sanzione e quindi non ci sarà alcuna multa. Come di consueto, in casa bianconera i panni sporchi si lavano in casa e quindi è probabile che ci sarà qualche chiacchierata tra i dirigenti ed il giocatore quando quest’ultimo tornerà dagli impegni con la sua Nazionale.
In realtà il tutto si riassume, a questo punto, ad una situazione da spogliatoio. Il fatto di aver lasciato lo stadio in anticipo potrebbe essere vista come una mancanza di rispetto verso i compagni ed è quindi all’interno del gruppo che il tutto andrà chiuso in maniera definitiva.
Il resto della squadra non è parsa particolarmente scossa dalla cosa, quindi tutto potrebbe consumarsi con poche semplici parole dette tra quattro mura. Quello che è certo è che Cristiano Ronaldo (che ha allentato la tensione con un post pubblicato su Instagram), fin dal suo arrivo a Torino, non ha mai avuto comportamenti da prima donna ed anzi ha colpito tutti con la sua attitudine al lavoro e la cosa ha certamente un suo peso in una vicenda che merita un chiarimento tra compagni, ma che non va ingigantita.