L’incubo vissuto da vicino, il dramma di una città in prima persona. Gian Piero Gasperini ha raccontato alla ‘Gazzetta dello Sport’ i momenti difficili degli ultimi tre mesi e la paura del Coronavirus, che lo ha colpito.
I primi malesseri si sono manifestati il giorno della partita di Valencia, il 10 marzo, e le notti successive a Zingonia, nel centro tecnico della Dea, vicino al quale c’è un ospedale.
Nel successivo weekend Gasperini ha raccontato di essersi sentito meglio, ma di aver perso il gusto: dopo tre settimane a Zingonia è riuscito a tornare a casa a Torino, stando sempre distanziato da moglie e figli. I test hanno confermato che il Coronavirus lo aveva colpito
La questione ripartenza tiene banco anche a Bergamo, tra le proteste della tifoseria organizzata e la voglia di ripartire dei giocatori e dello stesso Gasperini.
Oltre alle partite a porte chiuse, un’altra novità sarà rappresentata dalle cinque sostituzioni. Un’innovazione con la quale Gasperini non si trova d’accordo: avrebbe preferito giocare per alcune settimane in più.
I suoi giocatori, comunque, sono pronti a ripartire e non temono il tour de force a cui sarà chiamata la ‘Dea’ dal 20 giugno in poi, ovvero dalla ripresa della Serie A.