Un goal, poi un altro, poi un altro ancora. Fino a segnarne 10 in 90 minuti. Liverpool-Arsenal sarà anche un ottavo di finale di League Cup, la sorella minore delle coppe inglesi, e in campo saranno pure andati giovani e seconde scelte, ma all’Anfield Road sono stati sparati i fuochi d’artificio con un paio di mesi d’anticipo. Finale: 5-5.
Alla fine a prevalere sono stati i Reds, che si sono imposti ai calci di rigore (decisivo quello trasformato dal giovanissimo Curtis Jones) qualificandosi per i quarti di finale del trofeo sponsorizzato Carabao. Ma tutti si ricorderanno soprattutto di questo risultato, 5-5, inusuale anche a latitudini come quelle inglesi nelle quali l’attacco è davvero la prima difesa.
Ha aperto il Liverpool dopo pochi minuti, grazie a un’autorete di Mustafi, ma l’Arsenal ha reagito da grande squadra: goal di Torreira e doppietta di Gabriel Martinelli, brasiliano in odore di nazionale italiana. Milner ha accorciato su calcio di rigore al 43′: 2-3 all’intervallo.
Stanchezza nel secondo tempo dopo un primo giocato a mille all’ora? Nemmeno per sogno. Maitland-Niles ha trovato il 2-4, ma il Liverpool si è riportato in quota con l’ex Oxlade-Chamberlain, alla definitiva uscita dall’incubo in cui si era infilato con l’infortunio di un anno e mezzo fa, e con Origi.
Finale convulso, così come tutto il resto del match: 3-4 del giovane Willock e, quando pareva che l’Arsenal potesse uscire vincitore da Anfield, ancora Origi, eroe della semifinale di Champions League contro il Barcellona, timbrava l’agonico 5-5 nel recupero. E poi rigori, come detto, con il Liverpool a esultare e l’Arsenal a rammaricarsi.
Liverpool e Arsenal, peraltro, non sono nuovi a risultati così pirotecnici: nel 2009 avevano pareggiato per 4-4 sempre ad Anfield, mentre nel 2016 i Reds avevano espugnato l’Emirates Stadium imponendosi per 4-3 alla prima giornata. Tra Reds e Gunners, insomma, lo spettacolo è sempre all’ordine del giorno.