Si riparte. Juventus-Milan segna il nuovo inizio del calcio italiano. Semifinale di Coppa Italia, la finale Roma alle porte, ma per tutti si tratta soprattutto di un ritorno alla normalità. Per tutti e in particolare per Paulo Dybala, uno che ha conosciuto il COVID-19 da vicinissimo.
Proprio al campione argentino è toccato l’onore di battere il primo pallone dell’incontro dal cerchio di centrocampo. Un gesto apparentemente banale, consueto, ma non ora. Non stasera.
Non per Dybala, soprattutto. Trovato positivo al virus lo scorso 21 marzo, come da lui stesso annunciato sul proprio profilo Instagram. Lui come la fidanzata, Oriana Sabatini. Poi, la luce in fondo al tunnel: la guarigione completa dalla malattia a inizio maggio, il ritorno agli allenamenti, una normalità ritrovata.
Sarri non ha voluto fare a meno di lui, per la semifinale contro il Milan: Juventus con il 4-3-3, Dybala bocca di fuoco bianconera assieme a Cristiano Ronaldo e a Douglas Costa. Un attestato di fiducia evidente da parte di un allenatore che, pochi mesi fa, diceva di lui che “lasciarlo in panchina è una bestemmia”.
Lo Juventus-Milan di Dybala è cominciata con quel pallone giocato per primo, appena dopo il toccante minuto di silenzio per omaggiare le vittime del COVID-19. Un momento speciale in una serata speciale. Per tutti, ma per lui un po’ di più.