Arrivano notizie preoccupanti per il Milan: il bilancio della stagione 2018/2019 è il peggiore della storia in termini di numeri, con un -155,9 milioni che un minimo di preoccupazione deve infonderla.
Si tratta del passivo più pesante di sempre, una grossa falla da tappare con il metodo più comune, ovvero quello delle cessioni. Ancor meglio se eccellenti e portatrici di (tanto) denaro fresco in grado di far respirare le disastrate casse rossonere.
Secondo quanto riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, gli indiziati principali per dire addio sono due: Suso e Gianluigi Donnarumma. Magari non entrambi a gennaio (il che vorrebbe dire indebolire e di tanto la rosa) ma almeno uno di loro via.
Per lo spagnolo il Milan ha detto no a diverse corteggiatrici in estate: offerte inferiori ai 40 milioni previsti dalla clausola, che poi è la cifra che il ‘Diavolo’ chiede per lasciarlo partire. Qualche mese fa hanno prevalso le esigenze tecniche, nella sessione invernale quest’ultime potrebbero essere spazzate via in favore di un sacrificio quanto mai necessario.
Per quanto riguarda il portiere, l’unica offerta concreta giunta negli uffici di Maldini e Boban era quella del PSG: 20 milioni più il cartellino di Areola, proposta considerata inadeguata. Da Parigi il grande ex Leonardo potrebbe fare un tentativo per Paquetá, suo pupillo che proprio lui volle fortemente al Milan.
Un altro che può avere mercato è Romagnoli, anche se nel suo caso sarebbe difficile da rimpiazzare con un profilo ugualmente all’altezza. Kessié è richiesto in Premier League dal Wolverhampton, lo stesso club che ha acquistato Cutrone.
Insomma, la parola d’ordine in casa Milan è far cassa, non importa come: a maggior ragione se, come si può ben notare, la cessione più remunerativa degli ultimi anni è stata quella di Bonucci, scambiato alla pari con Caldara che è stato valutato 40 milioni. Ora ne servono di veri per uscire dall’impasse.