Quando si parla di Thomas Müller si parla di uno dei giocatori più importanti dell’ultimo decennio. Nessun dubbio, che può sorgere solamente qualora si considerasse solamente la disputa del Pallone d’Oro come primario modo di mandare qualcuno in orbita. E’ stato nominato spesso, ma in realtà è spesso rimasto nell’ombra. Nonostante abbia vinto tutto e continui a massimi livelli.
31enne il prossimo settembre, Müller è sulla scena internazionale, con l’amato Bayern Monaco dal 2008. Da allora ha vinto ogni cosa, dalla Champions League al Mondiale, passando per una ventina di trofei con la squadra che sembrava poter abbandonare a più riprese, senza mai andare oltre.
Müller lavora nell’ombra, ma non compleamente. Perchè i numeri, fonte primaria per assistere all’evoluzione di un giocatore, sono splendidamente alla luce del sole. Il 2019/2020 che sta per portare il Bayern Monaco al trionfo in Bundesliga ha tanti protagonisti, ma tra i nuovi virgulti e l’altro grande classico Lewandowski, anche lui ha battuto un record personale.
Non solo personale, visto che i venti assist messi insieme durante questa stagione di Bundesliga, due dei quali nell’ultima gara vinta contro il Bayer Leverkusen, non sono solo una prima volta per Müller, al massimo fermatosi a sedici, ma bensì anche un tragurdo storico condiviso con il De Bruyne di Wolfsburg.
A Müller ne manca uno nei prossimi quattro turni, finali, per poter essere sul trono in maniera solitario, ma già così si trova in vetta. Un numero enorme, per uno comunque a dir poco abituato ad entrare in prima pagina grazie agli assist, visti i 144 in carriera: sempre in doppia cifra tranne nel 2015/2016.
Da trequartista, ala o seconda punta, Müller è riuscito a ritagliarsi lo spazio, il passaggio decisivo o l’inserimento per servire i compagni, sacrificandosi, e neanche tanto, in zona goal: nell’attuale annata sette reti, ma è oramai dal 2016 che il classe 1989 ha smesso di far registrare numeri da top anche in fase realizzativa.
Quasi chiuso il discorso Bundesliga, Müller potrà concentrarsi sugli ottavi di Champions contro il Chelsea. Tornare sul tetto d’Europa è il massimo obiettivo, anche nella stagione più strana di sempre. La nomination per il Pallone d’Oro è lì che lo aspetta.