Crisi totale ed effettiva, non un titolo per attirare. Sono reali ed indubbi i problemi del Napoli, ancora in silenzio stampa e dubbioso sulle sue qualità dopo le grandi aspettative estive e la vittoria contro il Liverpool Campione d’Europa. A fine novembre, per la truppa azzurra non c’è pace. O gloria.
A pochi giorni dalla quinta e decisiva partita di Champions contro lo stesso Liverpool, il Napoli ha pareggiato a San Siro contro il Milan in maniera deludente, sfilacciato e senza mai dare l’impressione di poter portare a casa la vittoria in maniera netta. O comunque di tornare in città con i tre punti.
Tre punti, non utopia delle ultime gare, ma lontani tanto, troppo tempo. Sono ben sei le gare consecutive senza un successo per il Napoli, che tra il pareggio contro il Salisburgo in Champions e i risultati deludenti in campionato è passato da sperare in grandi cose a guardarsi allo specchio deluso.
Era da sei anni, precisamente dal marzo 2013 in cui il Napoli di Mazzarri arrivò secondo in campionato e si fermò ai sedicesimi di finale di Europa League, che la squadra campana non incappava in sei gare senza vittoria nelle varie competizioni. Allora, sette incontri prima di ritrovare il successo. Ora, -15 dalla capolista e Champions non proprio sicura. Anzi.
Il famoso ‘sulla carta’ ora deve essere preso con le pinze, perchè escludendo la sfida di Anfield, nel corso di queste ultime settimane di 2019 il Napoli avrà sfide semplici, ma doppiamente più dure a causa del periodo nero, dovuto all’ammutinamento, alle male prestazioni, ai dubbi sul futuro.
Bologna, Parma, Udinese e Sassuolo in campionato, il Genk in Champions. Il Napoli si gioca una fetta enorme della sua stagione nel prossimo mese, visto e considerando che a inizio 2020 le gare saranno tutte più complicate. Sempre sulla carta, definizione che gli azzurri hanno spazzato via in pomeriggi e sere nere di un terribile autunno.