Se la partita vinta contro il Liverpool al San Paolo era stata la perfetta serata di Champions League per il Napoli, la trasferta in Belgio contro il Genk è stata l’esatto opposto. Per il risultato (uno scialbo 0-0) e per il caso riguardante il capitano dei partenopei Lorenzo Insigne.
Il numero 24 ieri ha guardato la partita dalla tribuna. Per lui non c’è stato spazio nemmeno in panchina, dove insieme a Llorente e Mertens si sono seduti Zielinski e Younes, oltre a Ospina, Malcuit e Luperto. È stata la seconda esclusione in fila per Insigne, che già contro il Brescia in campionato domenica non aveva messo piede in campo.
Nel pre-partita il Ds Cristiano Giuntoli ha parlato di una scelta tecnica dovuta alla ‘panchina corta’ voluta dall’UEFA in Champions League e in Europa League. Secondo ‘Il Mattino’ però ci sarebbero delle scorie risalenti a settimana scorsa, al post della sconfitta del Napoli al San Paolo contro il Cagliari, tra il giocatore e il suo allenatore.
Ancelotti negli spogliatoi avrebbe ripreso Insigne per lo scarso rendimento in campo. Il capitano è stato schierato in un ruolo, quello di quarto di centrocampo, che già dall’anno passato non sembra mai essere andato a genio. Il tecnico però ha voluto continuare sulla strada del 4-4-2 senza tornare al 4-3-3 in cui il classe 1991 si è sempre espresso al meglio.
I malumori si sarebbero manifestati anche nella rifinitura di martedì, a ulteriore prova che la scelta non sarebbe stata un fulmine a ciel sereno, ma una decisione frutto di riflessioni e pensieri. L’attenzione si sposta ora alla partita di domenica con il Torino, in cui Insigne potrebbe soffrire della terza esclusione filata. O di un ritorno in formazione, magari da bagnare con un goal. Dimenticando gli screzi.