L’Atalanta ha scoperto un nuovo insostituibile, un uomo da grandi occasioni, a cui Gasperini difficilmente rinuncia. Mario Pasalic sta vivendo la sua seconda stagione a Bergamo: la prima l’ha vissuta da comprimario, prima di diventare protagonista assoluto con i nerazzurri.
Sono i numeri a parlare per lui: è il terzo giocatore più utilizzato della rosa in tutte le competizioni. Secondo i dati Opta, primo è Gollini a 1800 minuti, secondo il Papu Gomez a 1657, poi terzo c’è il giocatore di proprietà del Chelsea, a 1510 minuti. Davanti anche a Ilicic e Muriel, a Duvan Zapata (seppur frenato dagli infortuni). Davanti anche al nuovo acquisto Malinovskiy, quello che ieri ha messo in panchina prendendosi la terza maglia del tridente.
Non soltanto presenze, ma anche goal pesanti, di quelli che a Bergamo lasciano il segno. Quest’anno in stagione sono già 5, tanti quanti Ilicic e Gomez. Meglio di lui han fatto solo i due attaccanti colombiani. Negli appuntamenti importanti però Pasalic ha sempre lasciato il segno: quando l’Atalanta ne ha segnati 7 all’Udinese, ad esempio. Soprattutto però la doppietta nel derby contro il Brescia, il primo in Serie A dopo quasi vent’anni, il goal del pareggio contro il Manchester City a San Siro. E, infine, lo 0-2 contro lo Shakhtar, il goal della tranquillità.
Quantità e qualità, ciò che aveva già lasciato intravedere al Milan nella stagione 2016/17: 27 presenze e 5 goal complessivi, più il rigore decisivo per battere la Juventus in Supercoppa. Poi un anno allo Spartak Mosca, prima di tornare in Italia. Sempre legato al Chelsea, che lo ha acquistato nell’estate 2014 dall’Hajduk ma non lo ha mai utilizzato. Eibar, Monaco, poi Milan, Spartak e infine Atalanta.
Il classe 1995 ha girato l’Europa, prima di trovare stabilità a Bergamo. Dove ora spera di rimanere con un ruolo da protagonista assoluto. Ha dimostrato duttilità, giocando sia dietro alle punte che da centrocampista, quando uno tra Freuler e De Roon ha bisogno di rifiatare. Le prestazioni non sono mai calate.
La formula del prestito con diiritto di riscatto (fissato a 15 milioni di euro) lascia la decisione sul futuro del 24enne croato in mano all’Atalanta: se il rendimento continua a essere questo, la scelta sembra delle più semplici.