Erano in tanti, lunedì 2 settembre, coloro che si chiedevano chi, tra Mauro Icardi ed Edinson Cavani, avrebbe ricoperto il ruolo di titolare al PSG. Impossibile, del resto, pensare a una coesistenza tra i due centravanti. Un paio di mesi dopo, il dilemma ha trovato una soluzione.
Da 15 giorni Cavani è tornato a disposizione di Tuchel, abile e arruolabile e teoricamente pronto per giocare. In campo dal 1′, però, ci va sempre Icardi. Ed è così anche a Digione, nell’anticipo della dodicesima giornata di Ligue 1, nonostante il pensiero corra già alla Champions League, al ritorno col Bruges in programma mercoledì sera.
Nel tridente completato da Mbappé e Neymar, i due scudieri di fascia, il centravanti è ancora una volta Icardi. Mentre Cavani è costretto alla quarta panchina di fila: il Matador non è entrato né a Nizza né a Bruges, disputando unicamente gli ultimi 20 minuti del Classique contro il Marsiglia, gara messa in ghiaccio già nel primo tempo con un tremendo 4-0.
Tuchel, insomma, pare aver operato una scelta definitiva – almeno in questa fetta di stagione – a favore di Icardi. ‘Colpa’ anche dell’infortunio muscolare che ha tenuto lontano dai campi Cavani per un mese e mezzo, facendogli perdere il classico treno, ma i problemi dell’uruguaiano non hanno rappresentato che una prima spinta all’esplosione dell’ex nerazzurro.
Il resto lo ha fatto tutto Icardi. In che modo? Conquistandosi un posto nello spogliatoio del PSG e segnando a grappoli. Un goal ogni 67 minuti giocati: impressionante la sua media realizzativa, aggiornata a domenica scorsa. E se a fine stagione il suo riscatto pare scontato, il futuro di Cavani, in scadenza il prossimo 30 giugno, è sempre più lontano da Parigi.