Le mani nei capelli di Quique Setién a metà secondo tempo sono la miglior fotografia di una serata difficile per il Barcellona. Per una volta, però, anche il tecnico ha probabilmente deciso di lasciare da parte la prestazione e godersi il risultato. Quell’1-0 poco entusiasmante contro una squadra complicata come l’Athletic Bilbao.
Tre punti certamente più pesanti che belli, anche per dimenticare lo 0-0 si Siviglia della scorsa giornata, di quattro giorni fa. Per rimettere il muso avanti al Real Madrid, chiamato a rispondere contro il Mallorca. Il testa a testa sarà continuo, probabilmente fino alla fine della Liga, alla quale mancano sette turni.
Nella serata del Camp Nou gli unici fuochi d’artificio che risuonano sono quelli all’esterno dello stadio, lanciati probabilmente da qualche tifoso. In campo invece i blaugrana faticano a essere sfavillanti e brillanti. Tutt’altro. L’Atlético prova a pungere in contropiede con l’unica punta Inaki Williams (150 presenze di fila nella Liga), il Barcellona si affida a Messi e alle sue intuizioni.
A sbloccarla, però, è l’uomo che non ti aspetti, ma dovresti aspettarti. Ivan Rakitic trova il pertugio al 71′, testa bassa e qualche rimpallo vinto per abbattere la linea difensiva di Garitano. Destro in area, battuto Unai Simon, partita sbloccata e tre punti in cassaforte.
L’uomo scelto da Setién per cambiare il centrocampo insieme a Puig, al posto di un Busquets che flirta col rosso e un Arthur spento, regala una vittoria dall’enorme peso specifico ai blaugrana. Che toccano quota 68, aspettando il Madrid.