La stagione è ben lontana dal chiudersi, ma per il Milan è già arrivato il momento di pensare concretamente al futuro. Quello che si presenterà ai blocchi di partenza della prossima annata, potrebbe essere un Diavolo fortemente rinnovato negli uomini, tanto a livello societario, quanto a livello tecnico.
Come riportato da Repubblica, i meneghini si apprestano ad affrontare un’autentica rivoluzione che di fatto è già partita con l’allontanamento di Zvone Bonan e che verrà portata avanti da Londra da Gordon Singer.
Il nuovo organigramma societario prevederà meno ex calciatori ed addetti ai lavori e più manager poliglotti, cosa questa che darà al Milan il volto di una vera e propria azienda. All’interno della società, sempre maggior peso avrà Gazidis, mentre Paolo Maldini resta al momento il riferimento per i giocatori e per un Pioli che di fatto è stato già sfiduciato.
L’uomo giusto dal quale ripartire è stato individuato in Rangnick. Il tecnico tedesco è già pronto a discutere i termini dell’ingaggio, sapendo che ad attenderlo ci sarà l’appoggio totale di Gazidis, oltre che un ruolo da manager all’inglese.
Lo stesso Rangnick è stato già bocciato da Maldini e questo lascia pensare che una convivenza tra i due possa essere molto complicata e per tale motivo, alla bandiera rossonera, potrebbe essere proposto un nuovo ruolo di rappresentanza. La posizione di Maldini è quindi di fatto in bilico, così come lo sono quelle di Massara e del responsabile del settore giovanile Colombo.
La nuova squadra dovrà essere costruita con giocatori giovani e con un tetto salariale di 2 milioni di euro a stagione. Hernandez e Bennacer rientrano in questa categoria, mentre a queste condizioni il rinnovo di Ibrahimovic sarebbe da escludere ed anche la permanenza dei vari Donnarumma, Romagnoli e Rebic sarebbe fortemente a rischio.
Tutto questo, mentre all’orizzonte non si profilano potenziali acquirenti. Nelle scorse settimane è circolato il nome di Bernande Arnault, ma tale opzione è subito venuta meno, e comunque il Milan non viene ceduto per meno di 1,2 miliardi, una cifra considerata oggi fuori mercato per chiunque.