Ha diviso lo spogliatoio con Raul e Van Nistelrooy, ha festeggiato con Milito ed Eto’o, è diventato amico con Robben, Zanetti e Casillas, ma Wesley Sneijder non ha alcun dubbio nell’annunciare il giocatore più forte con cui abbia mai giocato. José Maria Gutiérrez Hernández, meglio noto come Guti.
Bandiera del Real Madrid, tra i più forti Blancos tra gli anni ’90 e 2000, Guti è stato senza dubbio uno dei giocatori più sottovalutati del suo periodo, sopratutto visto il dover dividere la ribalta con i Galacticos, le Merengues pagate a suon di milioni, i connazionali campioni di tutto.
Guti è stato un grandissimo giocatore, che non viene probabilmente ricordato come dovrebbe. Ci ha pensato però Sneijder, intervistato da Fox Sports NL per fare il punto sulla sua carriera, terminata nel 2019 dopo aver lasciato l’Al Gharafa e dunque il calcio giocato.
Snejder ricorda con grande affetto e stima Guti, da qualche settimana divenuto allenatore dell’Almeria:
Guti ha vinto tutto con il Real Madrid, ma non è riuscito a far parte della Nazionale d’oro di Aragones prima e del Bosque poi: con la Nazionale non ha mai avuto fortuna, tanto da aver disputato appena tredici presenze con la Roja, fino al 2006.
Un biennio a Madrid per Sneijder e Guti, con quest’ultimo che fino al 2010 era stato un one-club-men, capace di giocare con una sola maglia da inizio carriera. Poi, per l’ultimo biennio, la scelta di continuare altrove, nella magica Istanbul, sponda Besiktas.