Calcio fermo, sport fermo. Tutti a casa, per evitare di diffondere il contagio. Niente assembramenti, luoghi di svago chiusi, si può uscire solo per le necessità. Un provvedimento necessario per tornare alla vita di tutti i giorni il prima possibile. Calciatori, idoli, allenatori, pronti a chiedere all’Italia di fare uno sforzo.
Tra questi anche Giovanni Trapattoni, leggendario allenatore italiano classe 1939, che dal 2013 ha deciso di appendere il fischietto d’allenamento al muro. Celeberrimo sopratutto per la sua tattica difensiva, che l’ha portato a vincere più di 22 trofei, tra cui la Champions, anche lui ha voluto mandare un messaggio al paese.
Ognuno sta provando ad utilizzare sè stesso, i tormentoni e le caratteristiche pe cui è famoso, così da influenzare il pensiero degli italiani. Trapattoni non è stato da meno, chiedendo ai suoi connazionali di adottare il tanto amato catenaccio per contenere il coronavirus.
Un video social che sta riscuotendo migliaia di pareri positivi:
Anche il calcio, sospeso fino al 3 aprile dopo una giornata a porte chiuse, non è immune dal coronavirus: in Serie A sono stati congatiati diversi giocatori, tra cui Cutrone e Rugani, e sono ben sei le squadre in isolamento. Stesso discorso all’estero, dalla Premier League alla Bundesliga.