Il comunicato apparso sul sito ufficiale della Juventus nella tarda serata di ieri ha sconvolto il mondo del calcio italiano: Daniele Rugani positivo al test del Coronavirus e isolamento necessario per giocatori e staff tecnico, come da protocollo per casi del genere.
Un problema grande quanto una casa se si pensa che tra cinque giorni è in programma il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Lione, a cui la Juventus non potrebbe partecipare in virtù dell’osservanza del regime di quarantena.
Match che dunque è destinato ad essere rinviato dall’UEFA, a cui Ronaldo non avrebbe comunque preso parte: il portoghese si trova in patria a Madeira dove è volato per stare vicino alla madre, reduce da un ictus che l’ha colpita recentemente, e secondo quanto riportato da ‘Tuttosport’ ha già informato la Juventus della sua decisione di non tornare a Torino, almeno fino a quando lo scenario italiano non sarà più sereno.
Da parte di ‘CR7’ un messaggio più o meno implicito all’UEFA: meglio sospendere le competizioni europee per dare priorità alla tutela della salute pubblica, evitando magari quelle resse di tifosi che si sono viste al di fuori degli stadi a Valencia e a Parigi.
Una presa di posizione forte ma necessaria da parte di colui che è un esempio per milioni di ragazzini: perché per vincere questa battaglia servono scelte all’apparenza impopolari ma, allo stesso tempo, inevitabili.