“La FIGC si è fatta interprete delle richieste pervenute nelle ultime settimane da numerose Società di Serie A ed ha anticipato informalmente alla FIFA la propria disponibilità a sperimentare l’utilizzo del challenge”. Con queste parole, incluse in un lungo comunicato pubblicato nella giornata di giovedì, la Federcalcio ha ufficialmente aperto all’utilizzo del challenge, ovvero la chiamata all’on field review da parte delle squadre.
L’obiettivo è quello di portare sui campi di calcio ciò che da anni succede nel tennis, ovvero consentire alle squadre di poter chiedere la revisione dell’arbitro al monitor di una determinata azione di gioco ma, a quanto pare, quella che sarebbe un’autentica rivoluzione nell’ambito dell’utilizzo del VAR, per il momento è destinata a restare solo un’idea.
Come riportato da Repubblica infatti, Pierluigi Collina, che è il responsabile degli arbitri della FIFA, ha già fatto sapere in maniera informale che il massimo organo calcistico mondiale è contrario alla cosa.
Il rischio, secondo la FIFA, sarebbe quello di sfiduciare l’addetto al VAR, di far venir meno la visione continua di tutti gli episodi e di rendere più veementi le lamentele di giocatori e tecnici qualora la chiamata del challenge non porti ad una decisione favorevole.
Quello che per il momento è uno stop netto, con il passare del tempo potrebbe però trasformarsi in un qualcosa di diverso. Negli ultimi tempi il rendimento degli arbitri è parso in evidente calo e la cosa ha portato la FIGC ed il designatore Rizzoli a spingere i direttori di gara ad usare di più il monitor. L’obiettivo è quindi quello di aiutarsi sempre di più con il VAR, in attesa magari che il challenge diventi un giorno un qualcosa di realmente concreto.