Ivan Ilic è stato ufficializzato una settimana esatta fa dal Verona, che lo ha preso dal Manchester City. Eppure rischia di non poter prendere parte alla gara d’esordio in campionato dei veneti, in programma sabato sera contro la Roma. Non per infortunio, ma per un inghippo legato al COVID-19.
I problemi nascono e si consolidano dal fatto che Ilic arriverà in Italia dalla Serbia, dove è nato e cresciuto, nonostante il suo cartellino sia come detto di proprietà del City. E la Serbia è considerata “zona rossa”, paese particolarmente a rischio, tanto da indurre le autorità a introdurre norme particolarmente severe.
In sostanza, come spiega ‘L’Arena’, chi arriva in Italia dalla Serbia non può ottenere il visto lavorativo entro il 30 settembre. E la norma si applica naturalmente anche a un calciatore, come nel caso di Ilic.
Il Verona è al lavoro per ottenere una deroga ai problemi burocratici che impedirebbero a Ilic di ottenere il permesso di lavoro. E, di conseguenza, di scendere in campo contro la Roma e pure contro l’Udinese alla seconda giornata. Attualmente, però, la situazione è chiara: il giovane serbo non potrà scendere in campo prima di inizio ottobre.