Carlo Cornacchia è stato un onesto difensore di provincia, uno che nei primi anni ’90 è anche arrivato a giocare in Serie A, un traguardo di tutto rispetto, quello che sognano tutti i ragazzini che si allacciano le scarpe da calcio per cominciare a giocare a pallone.
Nel corso della sua carriera, in un’epoca in cui i difensori facevano in larga parte i difensori, Cornacchia ha segnato 18 gol in 15 anni: un bottino normale per un difensore di quell’epoca.
Nonostante questo, però, Cornacchia può annoverare nel suo album dei ricordi una tripletta segnata in Serie A, cosa che non tutti i difensori possono fare, nemmeno quelli che sono stati dei veri e propri goleador e che magari hanno anche tirato punizioni e rigori.
Già, perché il 12 aprile del 1992 Carlo Cornacchia mise a segno la tripletta più veloce di un difensore nella storia del calcio italiano, visto che ci mise solamente 13 minuti per completarla. Facciamo un passo indietro, per raccontarvi quella partita entrata nella storia.
Siamo alla ventottesima giornata del campionato di Serie A 1991-92. All’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo si affrontano l’Atalanta di Bruno Giorgi e il Foggia di Zdenek Zeman. Nella formazione della Dea spiccano giocatori come Stromberg e Caniggia, mentre il Foggia di Zeman è quello consegnato agli annali della storia dei Satanelli; Beppe Signori, Ciccio Baiano, Roberto Rambaudi, Igor Shalimov, il compianto Franco Mancini tra i pali.
Il Foggia è neopromosso in Serie A, e il tecnico boemo sta incantando e conquistando i tifosi italiani. Prima di quella giornata, in 27 partite ha raccolto 25 punti (c’erano ancora i due punti per vittoria) e ha segnato 41 gol, il secondo miglior attacco del campionato. La zona retrocessione è tranquillamente alle spalle, mentre l’Atalanta arriva a quella partita con due punti in più del Foggia, 27. Mancano sette giornate alla fine del campionato ed entrambe sono abbastanza sicure della loro permanenza in Serie A anche nella stagione successiva.
Il Foggia gioca con la testa libera, forse ancora più tranquilla del solito. Ma è l’Atalanta a portarsi in vantaggio, con un autogol di Consagra al 38′ del primo tempo. Poi, però, si scatenano i rossoneri pugliesi. Dopo soli due minuti pareggia Ciccio Baiano con un gol da rapinatore d’area, poi nella ripresa arriva un altro autogol, stavolta di Minaudo, per il 2-1 del Foggia. Al 59′ arriva il gol del 3-1 firmato da Shalimov con una bellissima conclusione da fuori area, e al 71′ Rambaudi fissa il punteggio sul 4-1.
La partita sembra finita, e a 19 minuti dal termine sembra proprio che non abbia nient’altro da dire. Un minuto dopo il gol di Rambaudi, però, Petrescu prende il secondo cartellino giallo e lascia il Foggia in 10, ridando fiducia all’Atalanta, che nel frattempo era vittima della contestazione senza sosta dei suoi tifosi, delusi da un’annata non all’altezza delle aspettative.
Ma è proprio ora che sale in cattedra Carlo Cornacchia, che al 74′ segna il primo gol della sua giornata andando a colpire di testa su una punizione battuta dal vertice sinistro dell’area di rigore. Poi, dieci minuti più tardi, con un imperioso stacco di testa su un cross che arriva dalla sinistra firma il gol del 3-4.
E al minuto 87 Cornacchia decide di entrare nella storia, con un altro colpo di testa, stavolta in tuffo. Quattro a quattro, risultato definitivo.
Ci sono partite, anche a fine campionato, anche senza niente in palio, che entrano nella storia. E quell’Atalanta-Foggia dell’aprile 1992 è sicuramente una di quelle partite.