Ci sono squadre che è impossibile dimenticare, squadre che con le loro imprese riescono a segnare un’epoca e a imprimersi nell’immaginario collettivo.
E, anche se i trionfi in patria non sono mai stati sublimati dall’alloro europeo e dalla Coppa più prestigiosa di tutte, è impossibile dimenticare le gesta della Dinamo Kiev del colonnello Lobanovsky.
In particolare, è sul finire degli anni ’90 che la squadra ucraina si impone all’attenzione del grande pubblico europeo e spaventa le big del Vecchio Continente; nel 1997-98 la Dinamo stupisce nel girone, per poi vedere la sua corsa interrompersi ai quarti di finale. Poi, nella stagione successiva, gli uomini di Lobanvsky arrivano fino alle semifinali, eliminati solamente dal Bayern Monaco.
In quegli anni, la Dinamo si presentò come una novità del calcio europeo, ma soprattutto mise in mostra una serie di giocatori che avremmo poi imparato a conoscere molto bene. Il più famoso, naturalmente, sarebbe stato Andriy Shevchenko, ma nella memoria collettiva sono rimasti anche i vari Rebrov, Gusin (scomparso qualche anno fa in un incidente stradale), Luznyj.
Ma facciamo un passo indietro, e torniamo alla stagione in cui la Dinamo Kiev si rivelò al mondo: nella stagione 97-98, gli ucraini sono inseriti in un girone all’apparenza molto complicato. Oltre a loro, infatti, ci sono il Barcellona, il Newcastle e il PSV Eindhoven. La Dinamo Kiev parte con il botto, andando a vincere 3-1 in casa degli olandesi, e poi alla seconda giornata si fa fermare sul 2-2 dal Newcastle in casa.
Le successive due partite saranno la doppia sfida con il Barcellona, che nel frattempo ha racimolato un solo punto, frutto del pareggio casalingo con il PSV e della sconfitta in Inghilterra contro il Newcastle. Per cui, le due partite contro la Dinamo saranno fondamentali per la squadra allenata da van Gaal.
L’andata si gioca a Kiev, e il Barcellona subisce una disfatta senza precedenti: Rebrov, Maksimov e Kalitvintsev firmano il 3-0 con cui la Dinamo annienta i blaugrana. Eppure, il meglio deve ancora venire.
La sfida di ritorno si gioca al Camp Nou il 5 novembre del 1997, e il Barcellona ha praticamente le spalle al muro. La Dinamo Kiev, invece, forte delle sue certezze, arriva in Catalogna con l’intenzione di mostrare ancora una volta il meglio del suo repertorio.
E in quella magica notte di novembre, esplode definitivamente Andriy Shevchenko, che colpisce il Barcellona con una tripletta da leggenda. Bastano 9 minuti, e l’attaccante della Dinamo colpisce di testa su una punizione di Kalitvintsev. Al 32′ gli ucraini raddoppiano, ancora con Sheva, che approfitta di un’uscita a vuoto di Vitor Baia.
E, a un minuto dalla fine del primo tempo, completa il suo hat-trick dal dischetto, dopo essersi procurato il rigore con un’azione straripante. Il Barcellona non riesce a reagire, e la Dinamo, nella ripresa, trova anche il gol del 4-0 con Rebrov, il gemello d’attacco di Sheva.
Gli ucraini chiuderanno il girone al primo posto, e saranno poi eliminati dalla Juventus ai quarti di finale. Shevchenko, da quella notte, spiccherà il volo, e il resto della sua carriera è cosa piuttosto nota.