Campione del mondo, campione d’Europa e attaccante da più gol segnati che partite giocate con la nazionale tedesca.
Gerd Muller è stato il più grande attaccante tedesco di sempre e uno dei più grandi cannonieri di tutti i tempi. Eppure a vederlo sembrava tutto purché un centravanti letale.
Era basso, fisico per niente slanciato e anche un po’ “tarchiato”, tant’è che la prima volta che Zlatko Chajkovski (allenatore del Bayern Monaco dell’epoca) lo vide davanti a sé, ci rimase anche male. “E questo qui sarebbe il nostro futuro centravanti” deve aver pensato il tecnico slavo.
Il club bavarese stazionava nella RegionalLiga, l’allora seconda divisione tedesca, e il suo presidente Neudecker aveva una spasmodica voglia di rendere grande il Bayern, tanto da acquistare i più forti giovani in circolazione per costruire una squadra che potesse ambire a vincere tutto: tra questi Gherard “Gerd” Muller dal Nordlingen, piccolo club tedesco.
Zlatko inizialmente non vedeva affatto il giovane attaccante tedesco, tanto da fargli collezionare panchine su panchine.
Poi una domenica, con tutti i suoi centravanti fuori uso, fu obbligato a dare una chances al “ragazzo tozzo”, sperando non gli facesse fare brutta figura.
Era un Friburgo – Bayern Monaco del 1964, Gerd segnò una meravigliosa doppietta: l’inizio della leggenda.
Segnò la bellezza di 39 gol in 32 partite tra campionato e play off promozione, trascinando i bavaresi nella massima serie tedesca. In Bundesliga, in quattordici stagioni in maglia biancorossa, ne realizzerà ben 365, diventando il più prolifico goleador di tutti i tempi.
Insieme al Kaiser, Franz Beckenbauer, Muller sarà protagonista assoluto di uno dei cicli più vincenti della storia del calcio mondiale, portando il Bayern Monaco sul tetto di Germania, d’Europa e del mondo. 4 campionati, 4 coppe di Germania, 3 Coppe Campioni, una Coppa delle Coppe, una coppa Intercontinentale: un dominio praticamente assoluto.
Con la nazionale tedesca poi si toglierà le grandi soddisfazioni di vincere un campionato Europeo (1972) e la Coppa del mondo del 1974 giocata in casa, dove realizzerà il gol vittoria nella finale contro l’Olanda di Johan Cruijff (saranno 4 i gol totali in quella edizione), quattro anni dopo aver vinto la classifica marcatori del mondiale 1970 con 10 gol (mondiale della famosa partita del secolo persa 4-3 contro l’Italia).
Durante la sua carriera poi Müller è riuscito a battere diversi record:
Unico giocatore insieme a Jimmy McGrory, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo a segnare più di 50 reti per due stagioni consecutive in Europa.
Per quasi quarant’anni ha detenuto il record di gol in una stagione (67 marcature nel 1972/1973, che diventano 73 conteggiando anche quelle messe a segno con la nazionale) e in un anno solare (85 nel 1972); questi primati sono stati superati da Messi che ha realizzato 73 reti nel 2011/2012 (82 contando anche quelli in nazionale) e 91 gol nel 2012.
Le sue 365 reti in Bundesliga costituiscono tuttora un primato ineguagliato, di 97 gol superiore al secondo miglior marcatore tedesco, Fischer (268). È anche primatista di titoli vinti (7) e di gol segnati in una stagione (40 nel 1971/1972).
Secondo miglior goleador della sua nazionale dopo Miroslav Klose (70 gol in 134 partite), con la quale ha segnato 68 gol in 62 partite.
Fino al 2006 con 14 reti era il miglior realizzatore di reti in una fase finale della coppa del mondo, record poi superato da Ronaldo il fenomeno e Klose stesso.
Per molti anni è stato il giocatore con più reti realizzate (69, comprese le 6 reti della Coppa delle Fiere, non conteggiate dalla UEFA) nelle coppe europee, superato poi dalla premiata ditta Messi – Ronaldo, da Raul, Lewandowski e Inzaghi.
Record di cinquine in Bundesliga (4).
Insomma, una vera e propria macchina da gol, capace di decidere le sorti di club e nazionale.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo però, nonostante la fama e l’affetto che la gente palesava nei suoi confronti, Gerd cadde in una lunga depressione che lo portò all’alcolismo. Furono momenti davvero tristi per uno dei calciatori tedeschi più amati e decisivi di sempre.
Riuscito a tirarsi fuori dalla triste situazione grazie all’aiuto di alcuni suoi ex compagni di squadra, iniziò la carriera da dirigente nelle giovanili della squadra con cui aveva scritto indelebili pagine di storia calcistica.
Ma proprio durante uno dei tanti tornei a cui presenziò come dirigente accompagnatore delle giovanili del Bayern, Muller scomparve improvvisamente per una giornata intera: verrà ritrovato dopo 15 ore in pieno stato confusionale per le vie di Trento, in Trentino Alto Adige, e senza ricordi di come avesse passato quell’arco di tempo.
Erano i primi segnali dell’Alzheimer, malattia che gli verrà diagnosticata qualche mese dopo.
Oltre ai diversi problemi che porta la malattia, Muller ha spesso a che fare con perdite di memoria: il rischio che non ricordi nulla di ciò che è stata la sua vita è purtroppo preponderante.
Ma il mondo del calcio tutto no, non dimenticherà mai ciò che ha fatto e ciò che è stato per tutto il movimento: un centravanti letale, un’autentica leggenda.