Di giocatori da osservare attentamente nel campionato di Serie B, come sempre, ce ne sono a bizzeffe ed uno di questi è sicuramente José Machin detto Pepìn.
In realtà, per chi segue assiduamente la competizione, il nome di Machin non è assolutamente nuovo, in quanto già nella stagione 2016/2017 il calciatore, nato in Guinea Equatoriale il 14 Agosto 1996, ha esordito con la maglia del Trapani.
Dopo una trafila di tutto rispetto nelle giovanili tra Spagna (Barcellona e Malaga) e Italia (nella Roma con cui vince, da protagonista, il campionato Primavera nella stagione 2015/2016) Machin esordisce tra i professionisti all’età di 20 anni. Già nella Roma, all’epoca del sopracitato campionato Primavera, aveva avuto l’occasione di assaggiare la serie A, venendo aggregato in panchina in qualche occasione senza mai esordire.
A Trapani è ancora un calciatore molto acerbo, lascia intravedere qualche colpo e ottime potenzialità ma dopo appena 9 presenze torna a Roma, dove viene immediatamente girato in prestito al Lugano.
Anche qui di spazio Machin ne trova molto poco, appena 5 presenze culminate con un altro biglietto di sola andata direzione Roma. I giallorossi, dal canto loro, continuano a spedirlo in prestito sperando che, da qualche parte e nel giusto contesto, il talento di Pepìn Machin possa esplodere.
Il nuovo giro di giostra, questa volta, lo porta a Brescia, squadra in cui riesce a trovare finalmente un po’ di continuità. Segna il suo primo gol nella serie cadetta, contro il Pescara in trasferta e a fine anno mette insieme 21 presenze condite da 3 reti.
Machin è un giocatore difficile da inquadrare tatticamente. Gioca prevalentemente a centrocampo, ha ottimi piedi e una più che discreta visione di gioco, che farebbero di lui un perfetto da regista arretrato. Al tempo stesso è dinamico e ha un ottimo tempismo in inserimento, caratteristiche adattissime per una moderna mezzala. Aggiungiamoci quel tocco d’estro e capacità nel dribbling che ti farebbero venir voglia di impiegarlo anche in posizione più avanzata, dietro alla prima punta.
In effetti questi ruoli Machin li ha ricoperti più o meno tutti, diventando un giocatore molto duttile ma, al tempo stesso, senza una identità tattica ben precisa.
Le sue qualità, d’altra parte, iniziano a far gola a molti. Si parla insistentemente di interesse da parte di club di serie A ma, prima di approdarvi, fa una breve tappa a Pescara. Machin disputa la prima metà di stagione 2018/2019 con il Delfino prima di passare in prestito con obbligo di riscatto al Parma.
Finalmente la Serie A
Siamo a Gennaio dell’anno scorso e per Pepìn Machin sembrano essersi spalancate le porte del grande calcio. Nella squadra ducale, però, trova pochissimo spazio: appena due presenze fino al termine del campionato, non abbastanza per farlo rimanere un altro anno. Machin è ambizioso, scalpita, vuole giocare e dimostrare che il suo livello è la Serie A, da giocatore e non da semplice spettatore.
Per fare ciò capisce che si deve imporre, possibilmente per un’intera stagione, nella serie cadetta e sceglie nuovamente Pescara come destinazione.
“Cosa mi manca per fare il grande salto? Nulla.”
Siamo all’annata in corso, Pepìn Machin è un punto fermo della squadra allenata da Luciano Zauri e sembra pronto a spiccare il volo. Lo scalpo più importante, ad ora, del Pescara è quello messo alla nona giornata di campionato ai danni del Benevento e porta la firma, manco a dirlo, di José Machin detto Pepìn. Una partita perfetta, da centrocampista totale, condita da due gol, un assist e giocate da giocatore di categoria superiore. Sempre nel vivo dell’azione, a dettare i tempi e pronto a colpire nell’area avversaria.
Da inizio anno sembra aver acquisito quella maturità e consapevolezza che, se dimostrate per tutta la stagione, potranno portarlo molto lontano. Il centrocampo del Delfino poggia su fondamenta piuttosto solide, erette principalmente da Ledian Memushaj, vero e proprio lusso per la categoria ma parte delle fortune della squadra di Zauri passeranno anche dai piedi di José Machin, potete starne certi.