E’ uno dei centravanti più vincenti della storia del calcio con 24 titoli vinti, oltre che tra i più incisivi al mondo da ormai tante, tantissime stagioni.
Gol tanti, così come il lavoro che fa per la squadra, tanto che ormai sono anni che qualsiasi allenatore metta piede al Real Madrid, non vi rinuncia praticamente mai.
Lo stesso vale per la dirigenza: da quando è approdato nella capitale spagnola (stagione 2009/2010) è sempre stato al centro del progetto del club più glorioso del mondo. Tra l’altro, voci dalla Spagna danno il patron Florentino Perez pronto ad offrirgli un nuovo contratto, con scadenza a Giugno 2023.
In carriera poi, tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Benzema ha segnato ben 350 gol, inclusi le 27 reti con la nazionale francese, che lo rendono il decimo miglior marcatore di sempre nella storia della nazionale transalpina, pur non venendo convocato dall’ormai lontano 2015 (escluso per scelta della federazione per il “caso Valbuena”).
E chissà, magari se in questi anni avesse continuato ad indossare la maglia ‘bleu’ dei galletti, adesso avrebbe raggiunto, o quantomeno avvicinato, Titì Henry al primo posto (51 reti) della speciale classifica…
Non lo sapremo mai.
Ma evidentemente tutto questo non basta a Karim Benzema per essere considerato come meriterebbe da media e opinione pubblica.
Sarà forse che non è mai stato personaggio da copertina, oscurato sempre da altri “galattici”, Cristiano Ronaldo su tutti.
Ma basta vedere una sua partita per capire che Karim Benzema sposta gli equilibri come pochi altri al mondo.
Basta vedere la sua ultima stagione, dove il Real non ha brillato ma lui è stato comunque l’unico a rimanere sui livelli di sempre e a “tirare avanti la baracca”: ha segnato più di tutti (30 gol stagionali), ha giocato più di tutti (50 partite su 52 totali, saltando solo due gare di Coppa del re), ha disputato più minuti di tutti (superando addirittura quota 4000 minuti giocati), ha vinto più partite di tutti ed è sceso in campo da titolare più volte di tutti.
Insomma, come ha voluto sottolineare a più riprese il giornale spagnolo Marca, l’unico vero galattico della scorsa stagione è stato lui, l’unico che ha onorato la ‘camiseta gloriosa’ in un anno disastroso.
E quest’anno ha ricominciato come aveva finito: segnando, dominando.
Capocannoniere della Liga con 10 gol in 12 presenze, 4 gol in 5 gare disputate di Champions League oltre al solito, prezioso lavoro per la squadra.
E a dimostrare quanto sia ancora più importante attualmente il franco-algerino per le merengues, basta contare i gol e gli assist dal giorno dell’addio di Cristiano Ronaldo: Da quando CR7 ha lasciato il Real Madrid nell’estate del 2018, Karim Benzema ha segnato 44 gol e fornito 14 assist nelle 71 partite giocate dal giorno dell’addio del portoghese. Di fatto risulta decisivo (con un gol o un assist) ogni 103 minuti di gioco.
Qualche settimana fa, prima di PSG – Real Madrid, un giornalista ha chiesto al tecnico tedesco dei parigini Thomas Tuchel chi temesse di più dei tanti campioni del Real.
Hazard? Bale? Modric? Isco? No. La risposta potete immaginarla.
“Benzema! Ne sento parlare sempre poco, ma per me è un centravanti magnifico. Temo che in molti sottovalutino la sua classe e la sua forza, dà sempre grande luce al Real Madrid.”
Queste dichiarazioni sono poi state riportate direttamente a Zinedine Zidane in conferenza stampa, che ha così sentenziato una volte per tutte:
“Al Real Karim ha sempre dimostrato con i fatti di essere il giocatore che è: cioè uno dei più forti del mondo. Si pensa sempre a lui come al centravanti che deve fare goal, ma lui non si limita solo a quello. Anche se segna comunque tanto e risulta spesso decisivo, quello che lo rende un giocatore speciale è il fatto che aiuta tantissimo la squadra, si batte per i compagni e io sono più interessato a questo.
Uno come Benzema io in squadra lo voglio sempre“.
E se lo dice anche monsieur Zizou…