Quando qualche settimana fa la Fiorentina ha esonerato Vincenzo Montella, dopo un inizio di campionato piuttosto balbettante, le motivazioni erano state piuttosto chiare.
Ad essere bocciato non era stato tanto il progetto tecnico dell’allenatore campano, basato su un’idea di calcio propositiva e armoniosa, quanto l’atteggiamento della squadra; in un momento in cui le cose cominciano a farsi difficile, c’è bisogno di grinta, di gente che lotta, di uomini disposti a buttarsi nel fuoco per recuperare un pallone in più.
E in questo senso non può esserci niente di più ideologico della scelta di Beppe Iachini, uno che a Firenze è già stato idolo dei tifosi, da calciatore. In mezzo al campo Iaco non perdonava, non faceva passare nessuno e non tirava mai indietro la gamba. E, se necessario, si prendeva anche qualche cartellino giallo, abitudine che adesso sembra essere tornata vista l’introduzione del provvedimento disciplinare anche per gli allenatori.
Con il cambio di panchina, però, era necessario anche qualche rinforzo, rinforzo che per la Fiorentina è arrivato già dal mercato di gennaio. Nei primi mesi di stagione il punto debole dei toscani era stato l’attacco, visto che gli uomini del reparto offensivo hanno fin qui segnato pochissimo. La coppia d’attacco titolare è stata per parecchio tempo quella formata da Chiesa e Ribery (prima dell’infortunio del francese), e poi i vari Vlahovic, Boateng e Pedro non sono riusciti a fornire con continuità il loro contributo realizzativo.
E così, nei primi giorni del mercato invernale, Rocco Commisso ha portato a Firenze Patrick Cutrone, che lascia l’Inghilterra solo dopo metà stagione e senza essere riuscito a lasciare il segno.
Il giovane attaccante italiano era partito carico di speranze per la sua avventura con la maglia del Wolverhampton, quasi in contemporanea con Moise Kean, ma le cose non sono andate benissimo. Cutrone in Premier League ha giocato 12 partite per un totale di 291 minuti, ma è partito titolare solamente una volta e non è mai riuscito a giocare una partita dall’inizio alla fine. Due le reti realizzate, nemmeno poche visto il poco impiego, a dire il vero.
Gli inglesi, però, non si sono fatti troppi pensieri a farlo partire, e Cutrone ha abbracciato con entusiasmo la causa della Fiorentina. E, a ben vedere, l’ex milanista sembra proprio l’uomo adatto per questa squadra. Lui, che in campo ci mette prima di tutto grinta, voglia e determinazione, potrà essere il punto di riferimento avanzato per i Viola, e lo ha già dimostrato nelle prime esibizioni al Franchi. Esordio in campionato contro la SPAL bagnato da un quasi gol clamoroso di tacco, esordio da titolare in Coppa Italia con gol contro l’Atalanta.