Cercare di prevedere come sarà il futuro per alcuni calciatori è veramente impresa ardua, soprattutto quando questi sono ancora giovani, con potenzialità e possibilità quasi del tutto inesplorate.
In serie B, come ogni anno, ci sono tantissimi giocatori in rampa di lancio da tenere in grande considerazione e uno di questi è senza ombra di dubbio Sofian Kiyine, attualmente in forza alla Salernitana.
Per Kiyine il discorso però è leggermente diverso rispetto a quello che può essere riferito ad un giovane alle sue prime esperienze in un campionato professionistico, in quanto il calciatore nato in Belgio, 22 anni di età, era già atteso ad un campionato di alto livello dopo essere stato acquistato in estate dalla Lazio e, cosa ancora più importante, aveva già alle spalle diverse partite sia nella serie cadetta che addirittura in serie A.
Kiyine infatti dopo essere cresciuto in Belgio, nelle giovanili dello Standard Liegi, viene acquistato nel 2015 dal Chievo, che lo mette nella squadra Primavera per un anno a farsi le ossa. L’esordio in prima squadra avviene nel 2016 in occasione di una partita di Coppa Italia contro il Novara, quando Kiyine ha appena 19 anni, mentre dovrà attendere l’anno successivo per l’esordio in Serie A, datato 8 Gennaio 2017.
Il suo inizio di carriera sembra a tutti gli effetti quello tipico di chi è destinato a bruciare le tappe, probabilmente in maniera più rapida ed inaspettata di quanto lui stesso si sarebbe mai aspettato.
Si capisce subito che il calciatore, dal punto di vista tecnico e per capacità atletiche, ha un ottimo potenziale, ciò che gli manca è inevitabilmente la capacità di lettura della partita, di comprensione delle dinamiche tattiche e di sviluppo della manovra.
Kiyine, appena arrivato in Italia, è un giocatore che ama partire palla al piede, dotato di un’ottima tecnica di base e un buon dribbling, ancora piuttosto acerbo sul piano fisico e poco disciplinato a livello tattico. Con queste premesse o sei il nuovo Javier Zanetti o inevitabilmente diventa necessario un periodo di apprendistato, più o meno lungo, nel quale fare esperienza e non sempre è possibile trovare un club di serie A disposto ad aspettare e soprattutto accettare gli errori che inevitabilmente arriveranno.
Per questo motivo Sofian Kiyine viene mandato in prestito nel 2017 alla Salernitana, in serie B, dove inizia ad accumulare presenze e si fa notare per alcune prestazioni di buon livello. Non ha ancora un ruolo ben definito, in quanto la facilità di corsa e le capacità atletiche suggerirebbero di impiegarlo in fascia, magari da terzino, come in effetti accade più di una volta, mentre dall’altro lato la tecnica notevole verrebbe maggiormente valorizzata in una zona centrale del campo, sia in mediana che sulla trequarti campo.
Inoltre in una posizione più avanzata peserebbero meno gli errori a livello tattico e di concentrazione ai quali sembra piuttosto propenso il calciatore, che alterna partite ottime ad altre insufficienti. In ogni caso al termine del suo primo campionato in serie cadetta colleziona 2 reti in 23 gare disputate.
Finito il prestito ritorna al Chievo in serie A, nella stagione sfortunata che vede avvicendarsi 3 allenatori diversi e culmina con la retrocessione. Gioca diversi scampoli di partita e riesce a trovare, per sua stessa ammissione, un buon feeling soprattutto con Gian Piero Ventura, nonostante la brevissima permanenza sulla panchina clivense del tecnico genovese.
Il centrocampista di origini marocchine è uno dei pochi a salvarsi in un’annata disastrosa, se non altro fa intravedere un buon potenziale su cui poter lavorare, vista la giovane età.
La Lazio decide di acquistarne il cartellino ma non se la sente di scommettere su di lui per l’attuale campionato di serie A, conscia del fatto che avrebbe trovato pochissimo spazio e con ogni probabilità la sua crescita si sarebbe arrestata. Torna di nuovo in prestito, ancora alla Salernitana, dove ritrova mister Ventura, che già gli aveva dato fiducia in serie A e lo riabbraccia più che volentieri in serie B.
Kiyine è uno dei punti fermi di questa Salernitana che viaggia a corrente alternata, un po’ come il protagonista di questo speciale, in grado di alternare partite ottime ad altre meno buone. Si è scoperto rigorista infallibile e ha già realizzato un notevole bottino in termini di gol, frutto dei tiri dal dischetto ma anche di notevoli prodezze balistiche, come ad esempio in occasione della doppietta rifilata al Pordenone.
Altra abilità da non sottovalutare è la capacità di calciare molto bene con entrambi i piedi e la pericolosità conseguente sui cross e calci piazzati, con cui spesso riesce a trovare la testa del compagno di squadra. Molto probabilmente al termine di questa stagione, soprattutto se dimostrerà di avere continuità, il suo destino è quello di tornare alla Lazio per rimanerci, accontentandosi almeno inizialmente di un ruolo da comprimario per poi cercare di dimostrare le sue indubbie qualità nelle occasioni che gli verranno concesse. Ad oggi rimane comunque uno dei giocatori giovani più interessanti da seguire, su questo ci sono pochi dubbi.