Una tra le rivalità più calde della Serie A e del calcio italiano
Nonostante non si tratti di una stracittadina, Fiorentina-Juventus è una delle più acerrime rivalità tra due squadre di calcio di serie A. Un derby a tutti gli effetti.
La rivalità tra le due compagini nasce da molto lontano, e diventa derby nella stagione ’28-’29. La federazione italiana decide di formare un’unica Divisione Nazionale, con due gironi da 16 squadre: le migliori 8 di ogni gruppo costituiranno dall’anno successivo la Serie A, le altre andranno in B. Per avere 32 squadre però la Figc deve ripescarne alcune, tra cui la Fiorentina, che finisce nel girone B con la Juventus. I viola non hanno una rosa all’altezza.
Negli anni ‘60 Fiorentina-Juventus diventa un derby d’alta quota: le due squadre si contendono Scudetti e Coppe
All’ultima giornata di campionato le due squadre sono appaiate in testa alla classifica. Il 16 maggio la Viola scende in campo a Cagliari, la Juve va a Catanzaro. Su entrambi i campi sono gli episodi da moviola ad accendere gli animi: alla Fiorentina viene annullato un gol a Graziani, la partita finisce 0-0; la Juventus invece passa con un calcio di rigore di Brady.
Nel pieno delle polemiche il regista Franco Zeffirelli, tifosissimo viola, insulta pubblicamente Giampiero Boniperti. Il derby Fiorentina-Juventus arriva in tribunale.
Nel 1990 la rivalità sale alle stelle. Il primo episodio è la finale di Coppa Uefa. All’andata a Torino i bianconeri vincono 3-1. Tanto per cambiare è l’arbitro a finire nell’occhio del ciclone convalidando il gol del 2-1 di Casiraghi nonostante una presunta spinta su Pin. Al ritorno la Viola vorrebbe spaccare il mondo, ma non può nemmeno farlo in casa. Il Franchi è chiuso per i lavori in vista di Italia ’90. Il Curi di Perugia, diventato lo stadio casalingo della Fiorentina per qualche mese, è squalificato per l’invasione di campo dei tifosi dopo la semifinale. Così si gioca sul neutro di Avellino. Lo 0-0 consegna alla Juve la Coppa. E alle due tifoserie altri veleni.
Baggio alla Juve scatena la rivolta di Firenze, Il 17 maggio i tifosi scoprono che il fuoriclasse della squadra, sarà venduto proprio alla Juventus.
Lo annuncia il suo agente Antonio Caliendo in una conferenza stampa passata alla storia. Gli ultras viola scendono in strada, danno fuoco ai cassonetti, si riuniscono sotto casa del presidente Flavio Pontello, che dopo aver ceduto Baggio ai nemici più disprezzati finirà per vendere anche la società.
Ancora oggi Fiorentina-Juventus, che è diventata nel tempo un derby a tutti gli effetti, accende l’animo dei tifosi viola e la loro speranza di fare fuori la vecchia signora, quella che non muore mai.