“Forma di aggregazione sociale a denominazione d’origine controllata e alto gradimento alcolico”. Sono i Butei moderni, ben lontani dalla fanciullezza che originariamente si esprimeva con il dialetto veronese.
Tutto iniziò il 30 novembre 1971 al Bar Olimpia di Borgo Venezia, piccolo quartiere di Verona. Fu esattamente lì che “quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo” diedero vita ad uno dei gruppi ultras più invidiati e temuti d’Italia: le Brigate Gialloblù. Cambiare il mondo era un progetto in effetti troppo pretenzioso per i Butei, ma modificare il panorama italiano fu per loro cosa facile. Nel 1976, grazie anche all’amicizia divenuta storica con i tifosi del Chelsea, le Brigate esportarono dall’Oltremanica il tanto osannato tifo all’inglese. Legame ancora oggi visibile attraverso l’Union Jack esposta al vento del Bentegodi.
Con l’avvento della matrice politica all’interno dei vari gruppi ultras, la seconda metà degli anni settanta fu caratterizzata da gemellaggi e rivalità che causarono numerosi scontri e tafferugli. I Butei si trovarono nell’occhio del ciclone. Nel 1986, in seguito a molti episodi violenti, la Procura avviò le indagini che portarono all’arresto di dodici tifosi veronesi accusati di associazione a delinquere. Ciò accese maggiormente gli animi e l’attenzione da parte delle forze dell’ordine divenne ancora più scomoda. Il 14 Novembre 1991 le Brigate Gialloblù decisero di sciogliersi.
Giusto il tempo di cucirsi sul petto uno scudetto e passarono il testimone alla Curva Sud
Compattezza, fierezza e originalità sono ancora oggi le caratteristiche ostentate dai Butei in ogni stadio d’Italia. Valori e ideali, questi, che portarono la Curva Sud a sottoscrivere la tessera del tifoso sin dalla sua introduzione: “Se per seguire il Verona serve la tessera, noi ci tesseriamo”.
La verità è che molti tifosi del Verona non avranno più modo di fare i conti con la tessera. Il Questore di Verona ha disposto il provvedimento amministrativo che proibisce ad alcuni di loro l’accesso agli stadi per i prossimi anni.La causa, un elenco di fatti-reato avvenuti nella scorsa stagione.
I Butei, un gruppo compatto con la tendenza a denigrare e a sminuire l’avversario di turno, al razzismo, agli striscioni politically uncorrect, ai cori contro tutti. Da sempre rivali scomodi e pericolosi. Eppure, amati o odiati, è difficile non subirne il fascino.